Mediobanca-Caltagirone, scontro sull’Ops per Banca Generali: in gioco accordi con Generali e strategie per il wealth management
Alla vigilia dell’assemblea del 21 agosto, Mediobanca difende l’operazione su Banca Generali; Caltagirone rilancia con modifiche alle regole di voto e pressioni sugli altri soci
Mediobanca ha replicato alle osservazioni di Francesco Gaetano Caltagirone in merito all’Ops su Banca Generali, che sarà sottoposta al voto dell’assemblea degli azionisti il 21 agosto.
In una nota diffusa il 13 agosto, l’istituto ha precisato che l’assemblea è chiamata a confermare al consiglio di amministrazione i poteri sospesi temporaneamente dalla passivity rule in vigore per via dell’offerta pubblica di scambio di Banca Mps. Secondo Mediobanca, l’espressione “delega in bianco” non avrebbe rilevanza giuridica, poiché l’assemblea non può sostituirsi al cda ma solo autorizzarlo a operare durante un’offerta pubblica.
Una versione più dettagliata della replica di Mediobanca, con riferimenti normativi e al piano industriale, è contenuta nella nota integrale diffusa l’11 agosto.
Le critiche di Caltagirone sugli accordi
Caltagirone ha sottolineato l’assenza di informazioni dettagliate sugli accordi di partnership nei settori della bancassurance, dell’asset management e dell’insure-banking. Mediobanca ha replicato affermando di aver proposto la conferma e l’estensione degli accordi già in essere tra Generali e Banca Generali, sostenendo che il gruppo Caltagirone ne sia a conoscenza in quanto azionista di Generali e rappresentato nel Consiglio di Amministrazione di Banca Generali.
Le contromosse di Caltagirone e il ruolo degli altri soci
Parallelamente, Caltagirone ha intensificato le iniziative per modificare le regole di voto e valutare un coinvolgimento diretto dell’assemblea di Generali, mentre altri azionisti rilevanti stanno definendo la propria posizione in vista della riunione del 21 agosto. La partita coinvolge anche il destino della quota del 13,1% di Generali in mano a Mediobanca e il dibattito interno al gruppo assicurativo sulla partnership con Piazzetta Cuccia.
I chiarimenti sulla compatibilità normativa
Il finanziere romano ha inoltre chiesto chiarimenti sui rischi di esecuzione dell’operazione, in particolare sulla compatibilità dello scambio di azioni proprie con la normativa vigente. Mediobanca ha rimandato alla documentazione assembleare, in cui si afferma che non sussistono rischi e che l’operazione rispetta il principio di parità di trattamento tra azionisti.
Una mossa di crescita strategica
Il consiglio di amministrazione di Mediobanca considera l’offerta su Banca Generali un’opportunità strategica, stimando sinergie per 300 milioni di euro e un rendimento atteso dell’8%. L’integrazione, secondo la banca, darebbe vita a un operatore europeo di primo piano nel wealth management, con oltre 200 miliardi di asset gestiti.
Il sostegno dei proxy advisor
Dopo ISS e Pirc, anche Glass Lewis ha ribadito la raccomandazione favorevole già espressa a giugno, invitando gli azionisti a votare a favore dell’operazione. Il proxy advisor statunitense ha riconosciuto gli sforzi di Mediobanca per definire con Generali un accordo di partnership strategica e industriale a lungo termine, condizione necessaria per il completamento dell’OPS.
Il contesto dell’offerta Mps
Glass Lewis ha inoltre ricordato che il cda di Mediobanca ha respinto l’offerta di Mps nel luglio 2025 e che il titolo continua a scambiare a valori superiori rispetto a quelli impliciti nell’offerta di Siena.