Stress test BCE/EBA 2025, tenuta positiva per Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, MPS e Banca Popolare di Sondrio

Le cinque principali banche italiane superano con margini solidi lo scenario avverso dello stress test, confermando resilienza patrimoniale anche con le nuove regole Basilea IV/CRR3

Le principali banche italiane hanno partecipato al Supervisory Stress Test 2025, esercizio coordinato dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) con l’obiettivo di valutare la tenuta patrimoniale degli istituti di credito dell’Unione Europea in scenari macroeconomici estremi. Il test, svolto su orizzonte triennale (2025-2027), si è basato su due scenari: uno di base, che presuppone un’evoluzione economica ordinaria, e uno avverso, che ipotizza un aggravarsi delle tensioni geopolitiche, aumento dei prezzi energetici e interruzioni nelle catene di fornitura globali. L’esercizio è stato condotto con bilancio statico al 31 dicembre 2024, senza considerare l’effetto di azioni gestionali future.

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo, sottoposta al test EU-wide dell’EBA, ha riportato un CET1 ratio fully loaded al 2027 del 13,95% nello scenario base e dell’11,78% in quello avverso. Rispetto al valore iniziale del 13,26% (12,4% secondo la nuova normativa), la banca ha mostrato una buona capacità di tenuta, anche in contesti di stress severo.

UniCredit

UniCredit ha evidenziato una riduzione di capitale inferiore rispetto al test del 2023, grazie a una forte generazione di capitale e alla qualità degli attivi. Il CET1 ratio fully loaded al 2027 è pari al 13,91% nello scenario base e all’11,71% nello scenario avverso, a fronte di un valore iniziale di 15,86%. Anche in condizioni di stress, la banca sarebbe in grado di sostenere distribuzioni per circa 8,25 miliardi di euro nel triennio. I risultati pro-forma riflettono la normativa CRR3/Basilea IV, senza tener conto di future ottimizzazioni di bilancio.

Banco BPM

Banco BPM, anch’esso incluso nel campione EBA, ha riportato un CET1 ratio transitional CRR3 al 2027 pari al 17,18% nello scenario base e all’11,41% nello scenario avverso, partendo da un dato 2024 del 14,22%. L’istituto sottolinea il rispetto pieno dei requisiti patrimoniali anche nello scenario avverso, nonostante la severità dello scenario ipotizzato e l’assenza di valorizzazione delle garanzie statali nei crediti.

Monte dei Paschi di Siena

Monte dei Paschi di Siena ha confermato i migliori risultati finora raggiunti in un esercizio di stress test. Il CET1 ratio fully loaded al 2027 si attesta al 22,93% nello scenario base (+353 pb rispetto al dato 2024) e al 16,83% nello scenario avverso (-257 pb). Entrambi i risultati superano ampiamente i requisiti regolamentari, a testimonianza della solidità patrimoniale e della capacità del gruppo di generare capitale in modo sostenibile.

Banca Popolare di Sondrio

Banca Popolare di Sondrio ha partecipato all’esercizio promosso dalla BCE con una metodologia analoga a quella dell’EBA. Nell’ipotesi di scenario avverso, ha registrato un’erosione massima del CET1 ratio fully loaded inferiore ai 300 punti base rispetto al dato di partenza (rideterminato secondo le regole Basilea IV / CRR3). Il coefficiente iniziale è stato aggiornato al 31 dicembre 2024 per garantire la comparabilità con le proiezioni regolamentari previste dal nuovo quadro normativo.

Gruppo Cassa Centrale

Il Gruppo Cassa Centrale ha superato il 2025 EU-wide stress test condotto dall’EBA con BCE, Banca d’Italia e CERS. Lo scenario avverso, molto severo, simula una stagflazione grave tra il 2025 e il 2027, senza considerare strategie future. Il test, usato per la supervisione prudenziale, evidenzia la solidità patrimoniale del Gruppo: il CET1 ratio scende da 28,30% a un minimo del 25,59% nel 2025, mantenendo un ampio margine sopra i requisiti regolamentari. La riduzione di 271 punti base è migliorativa rispetto al test 2023, mostrando una maggiore resilienza.

Banca Mediolanum

Banca Mediolanum ha comunicato i risultati degli stress test condotti dalla BCE e dall’EBA, che confermano la solidità della banca anche in scenari economici difficili. Nonostante le condizioni avverse simulate, l’impatto sui principali indicatori è stato molto contenuto: lieve calo del risultato netto, moderato aumento degli accantonamenti per perdite su crediti e tenuta dei coefficienti patrimoniali, che restano su livelli molto elevati anche nel lungo periodo.

In particolare, i dati previsti per il 2027 mostrano un CET1 ratio ampiamente superiore ai requisiti minimi, segno di una struttura patrimoniale molto robusta. Questi risultati riflettono la qualità del modello di business di Banca Mediolanum, basato su un approccio diversificato, prudente e con un basso assorbimento di capitale, capace di garantire redditività anche in contesti economici sfavorevoli.