Raccolta pubblicitaria sulla stampa in calo anche nel 1H 2025; quotidiani in calo del 5,5%, settimanali del 12,5% e mensili del 3,3%
La stampa fatica a reggere la sfida del digitale: il secondo semestre sarà decisivo per capire se il 2025 potrà evitare un bilancio pubblicitario ancora in calo
Raccolta pubblicitaria sulla stampa in calo anche 1H 2025; quotidiani in calo del 5,5%, settimanali del 12,5% e mensili del 3,3%. Prosegue il rallentamento della raccolta pubblicitaria sulla stampa. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Stampa FCP (Federazione Concessionarie Pubblicità), nel primo semestre del 2025 il fatturato pubblicitario del mezzo stampa ha registrato una flessione complessiva del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Quotidiani: solo la pubblicità commerciale nazionale resiste
Nel dettaglio, i quotidiani hanno visto un calo del 5,5% sul totale del fatturato pubblicitario. Tuttavia, all’interno di questo dato aggregato emergono alcune differenze significative tra le varie tipologie di pubblicità.
L’unico segmento in crescita è quello della pubblicità commerciale nazionale, che registra un modesto ma significativo +0,5%, segno di un rinnovato interesse delle aziende nel presidiare i grandi mezzi stampa con campagne su scala nazionale.
In contrapposizione, la pubblicità commerciale locale scende del 5,9%, probabilmente penalizzata da un mercato più frammentato e da budget pubblicitari più contenuti da parte degli inserzionisti locali.
Il comparto legale evidenzia la contrazione più marcata, con un calo del 40%, a conferma di un trend in corso da diversi anni. In calo anche la pubblicità finanziaria (-8,6%) e i classified (-4,2%), che risentono della continua migrazione verso i canali digitali.
Periodici in difficoltà, male i settimanali
Ancora più pesante il quadro dei periodici, il cui fatturato complessivo scende dell’8% nel primo semestre dell’anno.
I settimanali registrano il calo più importante (-12,5%), seguiti dalle pubblicazioni a “Altre Periodicità” (-11,4%). I mensili si difendono meglio, contenendo la contrazione al -3,3%, ma restano comunque in territorio negativo.
Uno scenario complesso
I dati del primo semestre 2025 confermano le difficoltà strutturali del mezzo stampa nel sostenere i livelli di investimento pubblicitario, in un contesto sempre più orientato al digitale e ai canali di comunicazione integrata. Nonostante alcune nicchie – come la pubblicità commerciale nazionale – mostrino segnali di tenuta, il quadro generale rimane complesso, con cali diffusi sia sui quotidiani che sui periodici.
Per i prossimi mesi, l’andamento economico generale, l’evoluzione del panorama media e le strategie di comunicazione delle aziende saranno determinanti nel definire se la seconda parte dell’anno potrà segnare un’inversione di tendenza o se il 2025 si chiuderà con un bilancio ulteriormente negativo per la stampa tradizionale.