Bper conquista l’80,7% di Popolare di Sondrio e punta alla fusione: sei milioni di clienti e €400 miliardi di asset sotto gestione

Il rilancio cash da 365 milioni sblocca l’Opas, attese sinergie per €290 milioni e €2 miliardi di utile netto entro il 2027; obiettivo: chiudere l’integrazione entro fine 2025

Con la chiusura dei tempi supplementari dell’Opas, Bper Banca ha raggiunto una partecipazione pari al 80,69% del capitale di Banca Popolare di Sondrio. La soglia non è sufficiente per procedere al delisting – che richiederebbe almeno il 90% – ma è più che adeguata per controllare l’assemblea e deliberare la fusione per incorporazione dell’istituto valtellinese. Si avvia così la creazione del terzo polo bancario italiano, per numero di filiali, raccolta e crediti.

Un nuovo gruppo con sei milioni di clienti

Il nuovo gruppo bancario risultante dalla fusione conterà sei milioni di clienti e una quota di mercato del 10%, con 400 miliardi di euro di asset finanziari in gestione. “Diamo inizio a un nuovo percorso di crescita che accelererà il raggiungimento degli obiettivi del nostro piano industriale,” ha dichiarato l’amministratore delegato di Bper, Gianni Franco Papa, definendo l’operazione una “tappa significativa” per rafforzare il ruolo del gruppo tra i principali operatori italiani.

Il rilancio in contanti sblocca l’operazione

A determinare il successo dell’Opas è stato il rilancio in contanti da 1 euro per azione, introdotto da Bper a inizio luglio, in aggiunta allo scambio di 1,45 azioni per ogni quota di Sondrio portata in adesione. L’esborso complessivo in contanti sarà di 365 milioni di euro, ma consentirà a Bper di chiudere l’integrazione già entro il 2025. L’obiettivo, entro il 2027, è generare 290 milioni di sinergie tra ricavi (100 milioni) e risparmi sui costi (190 milioni), con un utile netto previsto di 2 miliardi, di cui il 75% destinato agli azionisti.

Il ruolo di Unipol resta stabile

Tra i principali azionisti figura Unipol, che deteneva quote appena sotto il 20% in entrambe le banche. Al termine dell’offerta, la posizione del gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri rimarrà sotto tale soglia. In un comunicato alla Consob, Unipol ha precisato di non voler aumentare la propria partecipazione né assumere il controllo della banca nei prossimi sei mesi.

Resistenze interne e fine di un’epoca a Sondrio

Restano ora da definire le prossime mosse del consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Sondrio, guidato da Mario Pedranzini, che ha difeso l’autonomia dell’istituto fino all’ultimo. Con l’operazione, si chiude comunque una storia bancaria lunga oltre 150 anni, iniziata nel 1871 in Valtellina.