Stellantis, nel primo semestre 2025 perdita netta di €2,3 mld, ricavi a €74,3 mld e consegne globali in calo del 6%; titolo in ribasso del 3%

Pesano oneri straordinari da €3,3 miliardi, dazi USA e costi di ristrutturazione; titolo in ribasso del 3% a Piazza Affari, rilancio atteso nel secondo semestre

Lunedì 21 luglio, a mercati aperti, Stellantis ha diffuso a sorpresa i risultati finanziari preliminari del primo semestre 2025, non sottoposti a revisione contabile. I numeri confermano un periodo difficile per il gruppo automobilistico, appesantito da oneri straordinari, dazi internazionali e una fase di profonda trasformazione industriale. Il mercato ha reagito con preoccupazione: il titolo ha aperto in calo del 3% a 7,67 euro a Piazza Affari.

Nel dettaglio, il gruppo ha registrato una perdita netta di 2,3 miliardi di euro, a fronte di ricavi per 74,3 miliardi. L’utile operativo rettificato (Aoi) si è fermato a 500 milioni, mentre il free cash flow industriale è negativo per 3 miliardi. I flussi di cassa dalle attività operative sono scesi di 2,3 miliardi.

Oneri straordinari da 3,3 miliardi: cancellazioni e ristrutturazioni

A pesare sui conti, oneri straordinari per 3,3 miliardi di euro al lordo delle imposte, esclusi dal calcolo dell’Aoi. Questi includono la cancellazione di programmi, svalutazioni di piattaforme, l’impatto della recente abolizione della sanzione Cafe negli Stati Uniti e costi di ristrutturazione.

A ciò si aggiungono costi industriali in crescita, effetti negativi del mix geografico e un andamento sfavorevole dei tassi di cambio. Inoltre, i dazi introdotti dall’amministrazione Trump hanno comportato un impatto iniziale di circa 300 milioni di euro, legato sia a tariffe sostenute che a perdite di produzione già programmate.

Consegne giù del 6% nel secondo trimestre, pesano gli USA

Nel secondo trimestre 2025, le consegne consolidate sono diminuite del 6% su base annua, attestandosi a 1,4 milioni di unità. Il calo è stato trainato soprattutto dalle difficoltà in Nord America, dove Stellantis ha consegnato 109 mila veicoli in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, con una flessione del 25%.

In Europa allargata, le consegne sono scese del 6% (-50 mila unità), complice il ritiro temporaneo della Fiat 500 con motore termico in attesa della versione mild-hybrid e il lancio scaglionato dei nuovi modelli su piattaforma Smart Car. Questi ultimi – Citroën C3 e C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda – hanno tuttavia segnato un balzo del 45% sul trimestre precedente, con 25 mila unità in più.

Performance in crescita invece nelle altre regioni: +22% su base annua con 71 mila unità in più consegnate. Spiccano il Medio Oriente e l’Africa (+30%), grazie a Turchia, Egitto, Algeria e Marocco, e il Sud America, dove Stellantis resta leader di mercato con una crescita del 20% trainata da Argentina e Brasile (+43 mila unità).

Il secondo semestre come banco di prova

L’azienda guidata da Antonio Filosa prevede che il secondo semestre sarà decisivo per il rilancio, con effetti concreti attesi dall’arrivo sul mercato dei nuovi modelli e dalle misure strutturali per rafforzare la competitività.

La guidance finanziaria ufficiale resta sospesa dal 30 aprile, rendendo le stime degli analisti l’unico riferimento per il mercato. I risultati definitivi saranno pubblicati il 29 luglio, quando il CEO Filosa e il CFO Doug Ostermann incontreranno gli analisti in conference call per illustrare in dettaglio le strategie future.