Tel Aviv, la Borsa ai massimi storici: +200% dai minimi del 2023 nonostante guerra, proteste interne e tensioni regionali

Trainata da investimenti esteri e settore tech, la Borsa israeliana tocca nuovi record; rafforzamento dello shekel e inflazione in calo aprono a possibile svolta monetaria

La Borsa di Tel Aviv registra massimi storici, sfidando le previsioni degli analisti, a quasi due anni dall'inizio del conflitto con Hamas. Nonostante l’instabilità geopolitica, la mobilitazione militare prolungata, la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, le accuse internazionali rivolte a Israele e le proteste interne, il mercato azionario israeliano mostra una crescita significativa.

Recupero dell’indice TASE

L’indice principale del Tel Aviv Stock Exchange (TASE), che aveva perso il 23% dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023, ha successivamente recuperato e segnato un rialzo di oltre il 200% dai minimi. Secondo CNBC, la ripresa è sostenuta da ingenti flussi di capitale estero e dalla solidità del settore tecnologico, che contribuisce per circa il 20% al PIL e rappresenta oltre il 50% delle esportazioni nazionali.

La percezione del rischio si riduce

Avi Hasson, CEO di Startup Nation Central, ha dichiarato che gli investitori stranieri stanno rivalutando il rischio Paese, anche alla luce della cooperazione con gli Stati Uniti, dei colpi inferti a Hezbollah e dell’attacco condotto contro Teheran nel giugno scorso.

Afflussi record di capitali esteri

Nel mese di maggio 2025, gli investitori esteri hanno acquistato titoli sul TASE per circa 2,5 miliardi di shekel (pari a 743 milioni di dollari). Dall’inizio dell’anno, il totale degli acquisti ha raggiunto 9,1 miliardi di shekel (2,7 miliardi di dollari). Secondo la Banca centrale israeliana, nel quarto trimestre del 2024, i passivi verso non residenti sono cresciuti di 27,5 miliardi di dollari, portando il totale a 554 miliardi.

Valuta forte e possibile svolta monetaria

Sul fronte valutario, lo shekel ha guadagnato il 7% rispetto al dollaro dopo l’escalation con l’Iran. Contestualmente, il rallentamento dell’inflazione, attesa rientrare nei limiti fissati entro il terzo trimestre del 2025, potrebbe aprire la strada a interventi di politica monetaria espansiva nei prossimi mesi.