OPS Mps - Mediobanca, luce verde da Consob, offerta al via il 14 luglio fino all'8 settembre, soglia al 50%
In Borsa i titoli si avvicinano ai rapporti di concambio, Mediobanca a 18,44 (-0,055), Mps a 7,0 (-0,038), con un rapporto di 2,63
OPS Mps - Mediobanca, luce verde da Consob, offerta al via in data 14 luglio termine previsto per l'8 settembre, soglia al 50%. Consob approva il documento dell'ops di Monte Dei Paschi su Mediobanca. È stato approvato il prospetto che descrive dettagliatamente gli eventuali scenari e gli effetti finanziari dell'ops annunciata da Mps a inizio 2025 (che ha concluso sei mesi dopo il suo iter autorizzativo). A sua volta, l'Antitrust italiano concede l'autorizzazione, approvando in maniera 'incondizionata' l'acquisizione del controllo di Piazzetta Cuccia. Con il disco verde della Commissione (si tenga a mente che questo non implica un giudizio sull'operazione, ne certifica semplicemente la completezza del set informativo messo a disposizione degli investitori per arrivare a un giudizio fondato) è stato pubblicato il calendario dell'offerta.
Le date dell'ops
Il 14 luglio rappresenta la data d'inizio e la fine è prevista per l'8 settembre (rimarrà sul mercato 40 giorni di Borsa aperta, il che corrisponde al massimo permesso). Mps ha indicato il prolungamento fino a settembre, in modo da permettere al mercato di valutare i risultati della semestrale sienese, programmata per il 5 agosto.
La riunione di Piazzetta Cuccia
La riunione del cda di Piazzetta Cuccia è accordato per la prossima settimana. L'incontro avverrà per effettuare una valutazione conclusiva sull'operazione. Presa visione del contenuto dell'ops (che verrà pubblicato prossimamente da Mps), molto probabilmente la valutazione sarà positiva. Inoltre, il documento comunicherà, in ugual modo, anche se la banca (sotto la guida di Lovaglio) ha preferito optare per una soglia minima di adesione inferiore e irrinunciabile rispetto a quella (derogabile) che ammonta al 66,7%. Tramite apposita richiesta alla Consob, Mediobanca, in precedenza, ha caldeggiato che all'interno del documento siano presenti gli effetti su utili, dividendi e capitale regolamentare di Mps (dovessero verificarsi scenari di adesione inferiori al 50%, i quali impedirebbero l'accelerazione relativa all'utilizzo dei crediti fiscali (dta). Si precisa che, per i soci di Piazzetta Cuccia, ci si aspetta valore di 1,2 miliardi, dunque scenari di adesione inferiori al 50% rallenterebbero la concretizzazione delle sinergie. Piazzetta Cuccia si pone come obiettivo l'efficientamento delle prospettive dell'integrazione con Mps, motivo per il quale di recente ha presentato il piano stand alone, il quale riserva 4,9 miliardi di euro di dividendi al 2028.
Le reazioni
Non sono state registrate reazioni di mercato in merito a tale piano. Al contrario, in seguito alle cessioni delle intere quote di Mediolanum (3,5%), le azioni hanno registrato un calo, ridimensionando il premio che attuaomente ammonta a circa 600 milioni di euro. Mediobanca prosegue la sua collaborazione con Generali anche per quanto riguarda l'ops di Banca Generali (l'assemblea è stata rimandata al 25 settembre). Permane la convinzione di riuscire a coinvincere anche altri investitori, come ad esempio Delfin, le casse previdenziali, i Benetton e Unicredit, che nel mese di giugno non erano inclini a mostrarsi favorevoli dell'ops su Banca Generali. Operazione tutt'altro che semplice avendo in mente che Delfin (che con Caltagirone possiede circa il 30% di Mediobanca) risulta tra i principali promotori dell'offerta di Mps. In aggiunta, alcune casse, quali: Enpam, Enasarco e Unicredit, si sono schierate in precedenza al fianco dell'imprenditore romano anche in Generali e Mps. L'offerta della banca sienese prevede 2,533 azioni proprie in cambio di ciascuna azione Mediobanca. Audpicandosi il successo dell'operazione, l'obiettivo risiede nel costruire un polo bancario alternativo e diversificato, unendo le competenze dei due brand nella banca commerciale, nell'investment banking, nel wealth management e nel credito al consumo. Dovessero verificarsi tassi di adesione superiori al 50% (i quali assicurerebbero il controllo di diritto) la riuscita sarebbe assicurata; tuttavia, in caso di adesioni inferiori alla soglia del 50%, la gestione di Mediobanca potrebbe provare ad opporsi anche alla richiesta di una revoca del cda sfidando Mps con la propria strategia.