02 Luglio 2025
La Fondazione Enasarco, a seguito del rinnovo della governance con la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione e della presidente Patrizia De Luise, ha avviato una riorganizzazione delle partecipazioni bancarie detenute tramite Miria Group, società di gestione lussemburghese acquisita alla fine del 2023.
Nell’ambito di questa strategia, il fondo Miria Growth Fund Sa Sicav Raif Itaca Multi Strategy ha ceduto una partecipazione del 3,048% in Banca Monte dei Paschi di Siena. L’operazione è stata eseguita dopo l’assemblea del 17 aprile in cui l’istituto ha approvato un aumento di capitale legato a un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca, con avvio previsto per il 14 luglio.
La vendita è stata comunicata a Banca d’Italia, Banca Centrale Europea e allo stesso istituto senese, in quanto ha comportato il passaggio al di sotto della soglia del 3%. Non è stata invece necessaria la comunicazione alla Consob, poiché per le società comunitarie tale obbligo scatta al superamento del 5%, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Con questa operazione, Montepaschi esce dal novero dei principali azionisti della fondazione. La partecipazione era stata costruita nei primi mesi del 2024 impiegando parte delle risorse ottenute dalla riduzione delle quote in Banco Bpm (attualmente all’1,39%) e Intesa Sanpaolo (ora azzerata).
Parallelamente, Enasarco ha incrementato la propria presenza in Mediobanca, portandosi al 2,52% del capitale. L’investimento è stato effettuato utilizzando i proventi delle dismissioni precedenti e successivi incassi legati alla consegna di azioni Anima nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio da parte del Banco.
La decisione di concentrarsi su Mediobanca è stata supportata da valutazioni interne, che hanno individuato nel gruppo un profilo meno esposto alla variabilità dei tassi d’interesse e con prospettive di crescita in linea con gli obiettivi di rendimento della fondazione. Il piano industriale di Mediobanca prevede la distribuzione di 4,9 miliardi di euro agli azionisti entro il 2028, tra dividendi e riacquisti di azioni proprie.
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