Giglio Group in crisi dopo il ritiro di Avon e Sky, salta l’aumento di capitale, rinviato il bilancio e avviata la composizione negoziata
Il gruppo attivo nei servizi digitali per il fashion e il design affronta una fase critica dopo lo stop all'accordo con le società Avon e Sky, annullata la ricapitalizzazione prevista per giugno, Giglio rinvia il bilancio 2024 e nomina l’avvocato Francesco Marotta per gestire la fase critica
Giglio Group, attiva nei servizi digitali per i settori fashion, design e lifestyle, ha avviato la procedura di composizione negoziata dopo il ritiro delle società Avon e Sky srl dagli accordi siglati a marzo 2025. L’uscita di scena dei potenziali nuovi soci ha determinato l’interruzione di un’operazione che prevedeva tre aumenti di capitale e una significativa trasformazione dell’assetto societario. In parallelo, il gruppo ha rinviato l’approvazione del bilancio 2024 al 25 luglio e ha affidato la gestione della fase critica a Francesco Marotta, avvocato esperto in ristrutturazioni aziendali.
Accordi saltati, contesto societario e replica di Avon e Sky
L’intesa di marzo prevedeva che Avon e Sky conferissero in Giglio Group le partecipazioni detenute in Publinova, società di digital marketing, che a sua volta controlla il 70% di GDL, impresa specializzata nella vendita di articoli per la casa. I due soggetti avevano sottoscritto un impegno definito “vincolante” e la ricapitalizzazione sarebbe dovuta avvenire entro metà giugno. Tuttavia, secondo quanto dichiarato da Giglio, l’operazione si è interrotta a causa di un ripensamento unilaterale da parte di Avon e Sky, motivato da ragioni ritenute infondate dalla società italiana.
Al riguardo, Avon Srl e Sky Srl hanno dichiarato a il Giornale d'Italia che "tra Avon e Sky, da un lato, e Giglio Group, dall’altro lato, non è mai stato sottoscritto l’accordo vincolante in merito al quale esistevano semplicemente delle trattative infine naufragate certamente per responsabilità non ascrivibile alle scriventi che, invece, dal mancato buon esito delle trattative hanno subito solo un danno".
I dati economici e il nodo Consob
A seguito del fallimento dell’operazione, Giglio ha intrapreso la composizione negoziata e ha nominato un advisor per affrontare la crisi. La società aveva già intrapreso una fase di ristrutturazione e i risultati del primo semestre 2024 hanno evidenziato ricavi per 9,9 milioni di euro, con una perdita netta di 1,2 milioni. Nel 2023 i ricavi erano stati pari a 21,3 milioni, con una perdita di 3,9 milioni di euro. La Consob ha recentemente espresso riserve sui dati di bilancio 2023, ritenendoli non conformi agli standard richiesti. Giglio, da parte sua, ha respinto i rilievi dell’autorità di vigilanza e ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al TAR del Lazio. Al 30 aprile 2025 l’indebitamento del gruppo risultava pari a 8,5 milioni di euro.
Tentativi precedenti
Nel settembre 2024 Giglio aveva avviato una trattativa con Urban Vision per la cessione del 57% del capitale. Anche in quel caso, l’accordo non è stato formalizzato, lasciando la società senza un partner strategico. Giglio si trova ora a gestire una fase delicata, senza i nuovi apporti di capitale previsti e con la necessità di rispondere ai rilievi Consob, mentre resta in attesa dell’approvazione del bilancio 2024.