Mps, Procura di Milano indaga su ipotesi concerto tra Caltagirone, Delfin, Banco Bpm e Anima su accordi non dichiarati per il controllo del Monte

Offerta di Mediobanca su Banca Generali al vaglio del cda di Generali; cruciale l’assemblea del 16 giugno, con il fronte degli azionisti diviso tra favorevoli, contrari e incerti

La Procura di Milano ha avviato un'indagine su un'ipotesi di concerto tra Caltagirone, Delfin, Banco Bpm e Anima su accordi non dichiarati per il controllo del Monte dei Paschi di Siena, con particolare attenzione alle operazioni effettuate tramite Banca Akros. Gli accertamenti mirano a verificare l’eventuale esistenza di accordi non comunicati al mercato.

Nell’ambito dell’inchiesta, il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha acquisito documentazione presso Banca Akros, controllata dal gruppo Banco Bpm, attualmente oggetto di un’offerta di acquisizione da parte di UniCredit.

Nel corso della giornata era circolata l’ipotesi che fosse stata proprio UniCredit a presentare un esposto alla magistratura milanese. Tuttavia, in serata un portavoce dell’istituto ha smentito: «UniCredit non ha presentato alcun esposto alla Procura di Milano, né in relazione a Delfin né al gruppo Caltagirone».

Il contesto dell'indagine della Procura di Milano 

L’indagine si inserisce nel contesto della cessione, avvenuta a novembre scorso, del 15% del capitale di Mps da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite un’operazione di “accelerated book building”. Gli acquirenti della quota sono stati, per l’8%, il polo Banco Bpm-Anima, mentre Delfin e il gruppo Caltagirone hanno rilevato ciascuno una partecipazione del 3,5%.

Generali e l’offerta di Mediobanca

Parallelamente, l’attenzione del mercato resta alta in vista dell’assemblea degli azionisti di Mediobanca, convocata per il 16 giugno, chiamata a esprimersi sull’offerta di acquisizione di Banca Generali. Il consiglio di amministrazione di Generali ha reso noto di aver avviato il processo di valutazione della proposta presentata da Piazzetta Cuccia, sottolineando che saranno esaminate «tutte le implicazioni commerciali, economiche e di valore» legate a un’eventuale partnership con un operatore di rilievo nel settore del Wealth Management.

Verso l’assemblea di Mediobanca

La riunione del 16 giugno potrebbe registrare una partecipazione vicina all’80% del capitale sociale di Mediobanca, livello mai raggiunto in precedenti assemblee chiave. La stima si basa sulle comunicazioni raccolte dopo la record date del 5 giugno, data di riferimento per l’esercizio del diritto di voto.

Per l’approvazione della proposta, sarà necessario il consenso di oltre il 40% del capitale. Alcuni grandi soci avrebbero già definito la propria posizione: è atteso un voto contrario da parte del gruppo Caltagirone, titolare di circa il 10%, e una possibile astensione da parte di Delfin, che detiene circa il 20%. A favore si sarebbero già espressi Mediolanum, UnipolSai e Norges Bank. Restano invece ancora da chiarire le intenzioni di altri azionisti rilevanti, tra cui Edizione, la holding della famiglia Benetton, e alcuni imprenditori aderenti al patto di consultazione.