Tim, il titolo cresce da €0,29 a €0,39 con l'ingresso di Poste Italiane; Labriola: "Sinergia che vale tra €1,5 mld e € 2mld"
PosteMobile pronta a migrare sulla rete Tim nel 2025: un altro passo chiave nell’alleanza tra i due gruppi, che punta a creare sinergie su rete, pagamenti, assicurazioni e sfruttare oltre 66 mila punti vendita
Tim, il titolo cresce da €0,29 a €0,39 con l'ingresso di Poste Italiane; Labriola: "Sinergia che vale tra €1,5 mld e € 2mld". L’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Tim ha già generato un primo impatto significativo, stimato in oltre 1,5 miliardi di euro, grazie all'effetto positivo sui mercati finanziari. A sottolinearlo è stato l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, evidenziando come, a seguito della notizia dell’investimento da parte del gruppo guidato da Matteo Del Fante, il titolo in Borsa sia passato da 29 a 39 centesimi. Questo incremento ha comportato un aumento di capitalizzazione compreso tra 1,5 e 2 miliardi di euro. "Una sinergia gigantesca e un grande punto di partenza che vale tra 1,5 e 2 miliardi di capitalizzazione in borsa", ha aggiunto Labriola. "Tim era data per morta prima dell'investimento di Poste" e ora i due gruppi sono al lavoro per creare altro valore dall’operazione con la strategia che sarà chiara nella seconda parte dell’anno.
PosteMobile pronta a migrare sulla rete Tim
Una delle prossime tappe di questa alleanza strategica riguarda PosteMobile, l’operatore mobile virtuale di Poste Italiane, che conta già oltre 4 milioni di clienti. È stata infatti avviata la discussione per il passaggio di rete, con l’obiettivo di spostare PosteMobile sulla rete Tim entro l’inizio del prossimo anno. Questa mossa, tuttavia, è solo una parte del potenziale che si intravede nella collaborazione tra i due colossi. Il valore sinergico abbraccia diversi ambiti: dai pagamenti digitali ai servizi assicurativi, passando per utility e soluzioni finanziarie.
La forza della collaborazione risiede anche nella capillarità della rete distributiva: Poste dispone di 13 mila uffici postali e 49 mila punti vendita di partner commerciali, tra cui le tabaccherie aderenti al circuito Lis. Tim, invece, può contare su 4.100 punti vendita, tra cui 206 negozi di proprietà e oltre 300 in franchising, oltre alla presenza nelle grandi catene di elettronica. Questa rete combinata potrà sostenere la crescita in nuovi settori, come quello assicurativo, dove Tim è entrata nel 2023 con la creazione di Tim MyBroker, una piattaforma che propone polizze per casa, viaggi, salute, animali domestici e sport invernali.
Espansione nei settori assicurativo, energetico e finanziario
Anche Poste Italiane ha puntato con decisione sul ramo assicurativo. Già tra i principali player italiani nel comparto Vita, ha ampliato la propria offerta nel segmento Danni attraverso Poste Assicura, superando recentemente la soglia di 1 miliardo di euro in premi raccolti. Il gruppo è inoltre attivo nei settori energia – con un’offerta luce e gas che ha raggiunto 800 mila clienti – e credito al consumo, grazie a partnership con realtà come Findomestic (del gruppo BNP Paribas) e Compass (parte di Mediobanca).
L’ampiezza del progetto non è passata inosservata alle autorità: l’Antitrust è attualmente impegnata nell’analisi dell’operazione, e il via libera formale all’acquisto del 24,81% di Tim da parte di Poste è atteso prima dell’assemblea degli azionisti Tim, fissata per il 24 giugno. Nonostante ciò, è improbabile che già in quell’occasione vengano nominati rappresentanti di Poste nel consiglio di amministrazione, poiché il termine per modificare l’ordine del giorno è scaduto il 3 giugno. Tuttavia, nulla esclude che in futuro Poste possa ottenere un ruolo diretto nella governance della società di telecomunicazioni.