Mediobanca fuori da Generali in ogni caso, se Ops sulla Banca non raggiungesse il 100% dividendo in azioni o cessione

L'Ops di Mediobanca su Banca Generali mira a dar vita a un nuovo polo in Italia nella gestione del risparmio di fascia alta; il nuovo gruppo avrà circa €210 mld di masse gestite e €4,4 mld di ricavi

Secondo la relazione del consiglio di amministrazione pubblicata in vista dell’assemblea del 16 giugno, Mediobanca intende vendere interamente la sua partecipazione in Generali. Anche se non riuscisse a ottenere il controllo totale di Banca Generali con l’offerta pubblica di scambio (OPS), la banca è pronta a valutare soluzioni alternative per completare l’uscita, come la vendita delle azioni sul mercato o la distribuzione diretta agli azionisti (in alternativa al dividendo in contanti).

L’obiettivo dell’operazione

Il progetto mira a dar vita a un nuovo polo leader in Italia nella gestione del risparmio di fascia alta. Il nuovo gruppo avrà circa 210 miliardi di euro di masse gestite, 4,4 miliardi di ricavi, una rete di oltre 3.700 professionisti. Mediobanca sottolinea che questo segmento sarà sempre più rilevante nei prossimi anni, grazie ai cambiamenti demografici, tecnologici e culturali.

Dal punto di vista finanziario, il gruppo risultante sarà un campione europeo, con metà dei ricavi generati dal wealth management, una redditività elevata (Rote oltre il 20%), forte generazione di capitale (270 punti base annui) e dividendi generosi agli azionisti (oltre il 7% di rendimento).

Le parole del CEO Nagel

"L’acquisizione di Banca Generali che proponiamo ai nostri azionisti – ha dichiarato il ceo Alberto Nagel – arriva a completamento di un processo di trasformazione di Mediobanca iniziato oltre dieci anni fa. Oggi possiamo creare il leader italiano nella gestione dei risparmi che vede i suoi punti di forza nella qualità e competenza delle persone e nella distintività dell’offerta, che coniuga consulenza nel wealth management e servizi di corporate & investment banking". 

Il parere favorevole del proxy advisor Pirc

Anche il proxy advisor Pirc ha espresso sostegno all’operazione, invitando gli azionisti a votare a favore all’assemblea del 16 giugno. Secondo Pirc, questa mossa segna un passaggio cruciale per Mediobanca: trasforma un investimento passivo (la partecipazione in Generali) in un’opportunità concreta di crescita e integrazione, senza nemmeno dover ricorrere a un aumento di capitale.