Fed mantiene tassi invariati tra 4,25% e 4,50%, lo schiaffo di Powell a Trump: "Rischi crescita inflazione da aumento dazi"
La Federal Reserve System lascia invariati i tassi e segnala maggiore incertezza su inflazione e occupazione, il comitato conferma l’approccio attendista in attesa di nuovi dati economici
La Federal Reserve System ha mantenuto invariati i tassi di interesse nell’intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,50%, come previsto dagli analisti, con una decisione presa all’unanimità. Dopo l’annuncio, i mercati statunitensi hanno mostrato un andamento misto. Ieri sera il Dow Jones segnava +0,6%, l’S&P 500 +0,1%, mentre il Nasdaq risultava in calo dello 0,3%.
La Fed ha evidenziato un incremento dell’incertezza economica e dei rischi legati sia alla disoccupazione sia all’inflazione. È la prima riunione del comitato dopo l’entrata in vigore degli aumenti dei dazi da parte dell’amministrazione Trump, fattore che ha contribuito ad accrescere le preoccupazioni sull’andamento dell’economia.
Durante la conferenza stampa, Jerome Powell, Presidente della Fed ha spiegato che la banca centrale non intende agire in modo preventivo con un taglio dei tassi, considerato che l’inflazione è ancora superiore all’obiettivo. Powell ha sottolineato che, in un contesto così incerto, sarà necessario attendere ulteriori dati prima di prendere decisioni. La Fed ha sottolineato come “l'incertezza sulle prospettive economiche sia aumentata ulteriormente” e ha evidenziato un incremento “dei rischi legati a un’inflazione e a una disoccupazione più elevate”. Lo ha reso noto l’istituto nella nota ufficiale diffusa dopo la riunione del comitato.
Possiamo essere pazienti” e aggiungendo che "siamo in una buona posizione per attendere maggiore chiarezza prima di decidere aggiustamenti della nostra politica, non è il momento per agire in modo preventivo, perché al momento non disponiamo di dati sufficienti”. Powell ha poi chiarito: “Non penso che dobbiamo avere fretta” nel modificare i tassi d’interesse, precisando che, in questa fase, “è abbastanza chiara la decisione di attendere”. La linea della Fed rimane quindi quella della cautela, in attesa di segnali più chiari dal mercato del lavoro e dall’economia in generale.
Secondo alcuni analisti, i recenti dati sull’occupazione, più solidi del previsto, sostengono questa strategia attendista. La probabilità di un primo taglio potrebbe essere rimandata, forse a luglio, ma un eventuale rallentamento del mercato del lavoro richiederà tempo per manifestarsi in modo evidente.
La Fed, in un contesto globale complesso e incerto, si conferma prudente, mantenendo una posizione di monitoraggio continuo e senza accelerare decisioni sul fronte della politica monetaria.