Eni, utile netto a €1,17 mld (-3%) nel primo trimestre 2025, EBIT proforma adjusted a €3,7 mld (+36%), dividendo a €1,05 per azione (+5%)
EBIT proforma adjusted di €3,7 mld (+36% sequenziale), nonostante un calo del 10% nel prezzo del Brent, E&P contribuisce con un aumento del 20% a €3,3 mld, mentre GGP raggiunge €310 mln, debito ridotto a €10,3 mld.
Il Consiglio di Amministrazione di Eni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Giuseppe Zafarana, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2025. Eni ha ottenuto risultati strategici e finanziari rilevanti, sostenuti da successi esplorativi e dalla costante esecuzione della propria strategia industriale e di transizione energetica. Eni ha chiuso il primo trimestre 2025 con un utile netto adjusted di 1,41 miliardi di euro, registrando un calo dell'11% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’utile netto si attesta a 1,17 miliardi, in diminuzione del 3% su base annua. Confermati il dividendo di 1,05 euro per azione, che rappresenta un aumento del 5%,
EBIT proforma adjusted a 3,7 miliardi di euro (+36% su base sequenziale, -11% rispetto al Q1 2024 a causa del calo del prezzo del Brent). Utile netto adjusted a 1,4 miliardi di euro. E&P: EBIT di 3,3 miliardi di euro (+20% sequenziale), spinto da produzioni più profittevoli e minori costi. GGP: EBIT di 310 milioni di euro, grazie alla valorizzazione del portafoglio gas/GNL. Enilive: EBIT di 95 milioni di euro, quasi raddoppiato sequenzialmente, ma in calo rispetto al 2024 per i minori margini sui biocarburanti. Plenitude: EBIT di 241 milioni di euro, stabile rispetto al 2024. EBITDA: Enilive 0,17 miliardi, Plenitude 0,36 miliardi. Raffinazione: perdita di 91 milioni di euro, peggioramento rispetto al trimestre precedente e all’anno precedente, per margini in calo. Chimica: perdita di 0,24 miliardi di euro, dovuta a domanda debole e pressione competitiva nel mercato europeo.
Le parole di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni
Claudio Descalzi, AD di Eni, ha commentato: “I solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico. Manteniamo la disciplina finanziaria e la determinazione nel fare leva sui nostri vantaggi competitivi basati sull’esplorazione, sulle tecnologie proprietarie e sugli innovativi modelli di business, per eseguire la trasformazione e generare valore per i nostri azionisti. Gli straordinari successi esplorativi aprono nuove opportunità di mercato e di ritorni. Con Petronas stiamo creando un nuovo satellite upstream paritetico, autofinanziato, con lo scopo di valorizzare l’ingente potenziale delle nostre scoperte al largo dell’Indonesia. Il modello di “esplorazione duale” è stato applicato negli accordi con Vitol, anticipando la monetizzazione dei rilevanti progetti Eni di Baleine e Congo FLNG con incassi attesi pari a $2,7 mld. La strategia di crescita e di creazione di valore basata sui satelliti relativi alla transizione prende slancio; Enilive e Plenitude hanno perfezionato ulteriori investimenti, mentre è in fase di definizione il nuovo satellite dedicato all’attività di cattura/stoccaggio della CO2. Nel primo trimestre Eni ha conseguito su base adjusted €3,7 mld di utile operativo proforma, €1,4 mld di utile netto e €3,4 mld di flusso di cassa operativo in grado di coprire gli investimenti lordi di €1,9 mld e la distribuzione di cassa agli azionisti. Questi risultati insieme agli incassi della gestione del portafoglio ci consentono di ridurre il rapporto di leva al livello storicamente minimo di 0,12. In prospettiva, siamo ben posizionati per attraversare l’attuale congiuntura: grazie a un portafoglio di attivi di elevata qualità, in grado di fornirci ampia flessibilità, e a strutture finanziarie collaudate che assicurano una disciplinata allocazione del capitale e una crescita autofinanziata, siamo in grado di ottimizzare i nostri piani di spesa e la gestione della cassa. Come risultato abbiamo individuato oltre €2 mld di azioni di razionalizzazione della spesa, equivalenti a circa 15 $/bbl di effetto prezzo, e siamo in grado di confermare la nostra politica di distribuzione per il 2025 nel contesto di una solida struttura finanziaria.”
Settore E&P e partnership strategiche
È in fase di costituzione una joint venture tra Eni e Petronas, indipendente dal punto di vista finanziario, con un portafoglio di asset di livello mondiale e un potenziale produttivo di 500 mila barili/giorno, basata sulle risorse a gas in Indonesia. Inoltre, sono stati firmati accordi con Vitol per la cessione del 30% del progetto Baleine in Costa d’Avorio (portando la quota Eni al 47,25%) e del 25% del progetto Congo LNG (Eni al 40%), con un incasso previsto di 2,7 miliardi di dollari, coerente con il modello di "dual exploration". Un accordo storico con Cipro ed Egitto permetterà di valorizzare le risorse di gas del giacimento Cronos (Blocco 6) per esportazione verso l’Europa, grazie alle infrastrutture di liquefazione di Eni in Egitto.
Transizione energetica e tecnologie
Nel comparto delle energie rinnovabili e dei carburanti sostenibili, Enilive ha avviato a Gela un impianto per la produzione di SAF (Sustainable Aviation Fuel) con capacità di 400 mila tonnellate/anno. Plenitude ha completato nuovi impianti rinnovabili in Italia, Spagna e Regno Unito.
Eni ha inoltre avviato collaborazioni tecnologiche strategiche: con Group42 e un fondo emiratino per realizzare un data center hyperscale a Ferrera Erbognone alimentato da gas, pronto per la decarbonizzazione tramite cattura della CO₂, e con l’Autorità per l’Energia Atomica del Regno Unito per attività di ricerca sull’energia da fusione.
Operazioni finanziarie
Eni ha finalizzato l’ingresso del fondo KKR in Enilive con una quota del 30%, generando un incasso di 3,6 miliardi di euro. Il fondo EIP ha aumentato la sua partecipazione in Plenitude al 10%, portando a un ulteriore incasso di 0,2 miliardi. Queste operazioni, insieme al successo del modello "dual exploration", hanno contribuito a migliorare il leverage proforma, che si attesta a 0,12. Nel trimestre, sono stati distribuiti agli azionisti 1,2 miliardi di euro in cassa.
Cassa e indebitamento
Il flusso di cassa adjusted prima dei movimenti del circolante è stato di 3,4 miliardi di euro, superiore agli investimenti lordi (1,9 miliardi). Il free cash flow organico è stato di 1,5 miliardi, mentre le dismissioni (in particolare la cessione del 25% di Enilive a KKR) hanno generato circa 3 miliardi. Questi risultati hanno permesso di remunerare gli azionisti con 1,2 miliardi di euro (inclusi 0,76 miliardi di terza tranche del dividendo 2024) e di ridurre l’indebitamento finanziario netto a 10,3 miliardi di euro, con un calo di circa 1,8 miliardi rispetto a fine 2024.
Outlook 2025
In risposta ai rischi macroeconomici e alle incertezze sui dazi commerciali, la società ottimizza i piani di spesa per il 2025 e farà ricorso alle leve di portafoglio. Le azioni di mitigazione relative agli investimenti, portafoglio, costi e altre iniziative di cassa sono previste compensare oltre €2 mld di effetti negativi dello scenario.
Gli investimenti lordi per il 2025 sono stati rivisti al di sotto di €8,5 mld rispetto a una previsione iniziale di €9 mld. Gli investimenti al netto delle dismissioni sono attesi inferiori a €6 mld rispetto a una stima iniziale compresa tra €6,5-7 mld.
Global Gas & LNG Portfolio
Nel primo trimestre 2025 il business Global Gas & LNG Portfolio ha conseguito un utile operativo proforma adjusted di €310 mln, a seguito della continua massimizzazione del valore dal portafoglio gas e GNL. Rispetto all’analogo periodo di confronto, il risultato è sostanzialmente in linea.
Nel primo trimestre 2025 l’utile operativo adjusted delle società consolidate registra il beneficio della riclassificazione a imposte di oneri operativi connessi alla componente fiscale della tariffa di trasporto del gas dall’Algeria riscossa e versata dalla JV SeaCorridor per conto del trasportatore. Nel primo trimestre 2025, il business Power ha riportato l’utile operativo proforma adjusted di €163 mln, in aumento di €135 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, per effetto di un provento una tantum dovuto a una rinegoziazione contrattuale. Al netto di questo effetto, i risultati del trimestre sono sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2024.
Enilive
Nel primo trimestre 2025, il business Enilive ha registrato un utile operativo proforma adjusted di €95 mln, in calo del 48% rispetto allo stesso periodo del 2024, come conseguenza principalmente del deterioramento dei margini dei biocarburanti a causa della pressione dovuta alla dinamica dei prezzi spot dell'HVO nell'Unione Europea. Tale trend è stato in parte compensato dai risultati positivi del marketing che hanno beneficiato della migliore performance del business retail. L’EBITDA proforma adjusted è pari a €172 mln, in calo del 33% rispetto al primo trimestre 2024 (€256 mln).
Plenitude
Nel primo trimestre 2025, Plenitude ha conseguito un utile operativo proforma adjusted di €241 mln, in linea rispetto allo stesso periodo di confronto, per effetto dei solidi risultati del business retail e del ramp-up della capacità installata da fonti rinnovabili e dei relativi volumi.
Il business ha conseguito un EBITDA proforma adjusted pari a €358 mln, in aumento del 3% rispetto al primo trimestre 2024.
Risultati di sostenibilità
Tra i principali sviluppi della strategia di Gruppo finalizzata a rendere sempre più sostenibile la performance ESG delle attività industriali del Gruppo si evidenzia:
A febbraio, Eni ha firmato accordi di collaborazione con aziende con sede negli Emirati Arabi Uniti per lo sviluppo di data center in Italia, alimentati da Eni con elettricità a gas con relativa cattura e stoccaggio delle emissioni di CO2. Gli accordi riguardano anche la trasmissione di energia rinnovabile attraverso l'interconnessione transfrontaliera tra Albania e Italia e di minerali critici, consentendo a Eni di espandere la collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti.
A marzo, Eni ha firmato un accordo di collaborazione con l'Autorità per l'Energia Atomica del Regno Unito (UKAEA) per condurre congiuntamente attività di ricerca e sviluppo nel campo dell'energia da fusione. La collaborazione inizierà con la costruzione dell'UKAEA-Eni H3AT, il più grande e avanzato impianto al mondo per il ciclo del combustibile al trizio, vitale per le future centrali elettriche a fusione.