Mps-Mediobanca, la finanza globale si divide sull’Ops: sì da Pimco e Algebris, i tre fondi Usa (New York, Florida e Calvert) si oppongono

In vista dell’assemblea del 17 aprile, lo scontro tra sostenitori e contrari si accende: dalla parte di Siena Pimco e Serra, ma da New York arrivano segnali di rottura

In vista dell’assemblea del prossimo 17 aprile, chiamata a esprimersi sull’Ops lanciata da Mps su Mediobanca, la finanza globale si divide: Pimco e Algebris dicono sì, i tre fondi Usa (New York, Florida e Calvert) si oppongono. Sul dossier, infatti, si registra una spaccatura crescente tra i principali fondi globali.

Pimco si schiera a favore

A prendere posizione nelle ultime ore è stato Pimco (Pacific Investment Management Co), colosso statunitense della gestione patrimoniale con circa 2.000 miliardi di dollari in gestione, che ha annunciato il proprio sostegno all’operazione. Il fondo detiene una partecipazione pari all’1,5% circa, una quota significativa che potrebbe pesare nell’equilibrio del voto.

La posizione di Pimco si aggiunge a quella già espressa nei giorni scorsi da Davide Serra, fondatore e CEO di Algebris, che ha confermato il proprio sostegno all’Ops definendola «corretta» e «intelligente». «I numeri parlano chiaro», aveva dichiarato Serra.

Opposizione dagli investitori Usa

Di segno opposto, invece, la posizione di alcuni azionisti istituzionali statunitensi. Tra i contrari figurano il New York City Controller, Calvert e il Florida State Board, che già un anno fa risultavano presenti nel capitale del Monte con quote attorno allo 0,1% ciascuno. La loro contrarietà evidenzia il clima di incertezza che aleggia sull’esito dell’assemblea, destinata a diventare un vero banco di prova per l’operazione voluta da Siena.