Exor pronta a investire €2 mld in nuove acquisizioni grazie al buyback di Ferrari; Elkann: “Investimenti di alto profilo, no settore di difesa”

Exor mira a nuovi investimenti strategici, come quello in Philips, per rafforzare il suo portafoglio; nel 2024 difficoltà per alcune società partecipate, in particolare Stellantis, ma il gruppo è determinato a realizzarne il potenziale nel 2025

Exor pronta a investire €2 miliardi in nuove acquisizioni grazie al buyback varato da Ferrari; il ceo John Elkann ha dichiarato: “Ci concentreremo su investimenti mirati e di alto profilo, escludiamo settore di difesa”.

Durante una call con analisti e investitori per discutere i risultati del 2024, Jhon Elkann ha delineato un piano chiaro: la holding è pronta a destinare almeno il 5% del valore patrimoniale lordo (Gav), pari a circa €2 miliardi, per nuove acquisizioni, seguendo l'esempio dell'acquisto di una quota del 15% in Philips nell’agosto 2023 per €2,6 miliardi (una partecipazione che è stata successivamente aumentata fino all'attuale 18,7%).

La liquidità a disposizione di Exor è stata generata dal buyback varato da Ferrari, che a fine febbraio ha portato a Exor €3 miliardi, di cui una parte (€570 milioni) verrà a sua volta utilizzata per un buyback di titoli della holding, con la Giovanni Agnelli Bv, guidata da Elkann, che parteciperà al programma.

“Ci concentreremo su investimenti di grande portata, come quello fatto in Philips”, ha dichiarato Elkann, aggiungendo che l’obiettivo di Exor resta quello di costruire grandi società con una visione a lungo termine. Tuttavia, ha precisato che non ci saranno operazioni imminenti, poiché l'attuale priorità di Exor è focalizzarsi sulle società già presenti nel suo portafoglio.

Nuove acquisizioni strategiche, escluso il settore della difesa

L'acquisto di Philips ha rappresentato l'ingresso di Exor nel settore healthcare, e questo modello è stato indicato come un punto di riferimento per future acquisizioni. Dunque, il gruppo potrebbe esplorare nuovi settori strategici, ampliando ulteriormente il proprio portafoglio e consolidando la sua posizione tra le principali holding di investimento globali. Tuttavia, Exor ha escluso qualsiasi interesse per il settore della difesa. Elkann ha infatti chiarito agli analisti che “non c'è nessuna volontà di Exor di investire nell'industria della difesa”, un concetto già ribadito durante la sua audizione in Parlamento il 19 marzo scorso, affermando che "non ci sono affinità tra il settore automobilistico e quello della difesa". Riguardo alle auto, a una domanda sui dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump, Elkann ha spiegato che Stellantis condivide la stessa posizione dei costruttori americani, sostenendo l'importanza di non aumentare i prezzi per i consumatori statunitensi.

Volontà di dialogo con l’amministrazione Usa

Elkann, ha sottolineato la volontà di proseguire i contatti e il confronto con il governo Usa, spiegando: “L’American Automotive Policy Council (Aapc), di cui fanno parte Stellantis, Gm e Ford, ha rilasciato una dichiarazione molto chiara sul dialogo in corso con l'amministrazione Trump e sull'importanza della competitività del settore automobilistico nordamericano”. L’Aapc si è espressa “sulla preoccupazione per l’accessibilità dei nostri prodotti Made in America e sulle ripercussioni che questa incertezza avrà sulla domanda negli Stati Uniti”, ha aggiunto.

Sfide nel 2024, ma il 2025 sarà un anno cruciale

Elkann, come già evidenziato nella lettera inviata agli azionisti di Exor, ha ammesso che il 2024 è stato un anno difficile per alcune delle società partecipate, in particolare per Stellantis, che ha registrato risultati inferiori alle aspettative. “Il 2025 sarà un anno cruciale per la società: dobbiamo garantirle stabilità e fare in modo che realizzi il proprio potenziale”, ha affermato il CEO di Exor.

Nonostante le sfide, il valore degli attivi della holding ha raggiunto i €42,46 miliardi, con un incremento del 9% nel Nav per azione, principalmente grazie ai risultati eccellenti di Ferrari, che ha consolidato il suo ruolo di principale investimento di Exor. Il titolo Ferrari, quotato ad Amsterdam, ha reagito ai risultati con un calo dello 0,25%, attestandosi a €90,85, durante il primo giorno del nuovo buyback da un miliardo appena avviato.

Elkann: ci impegneremo per investimenti strategici

Il CFO di Exor, Guido de Boer, ha spiegato agli analisti che il management “non è soddisfatto dei risultati 2024, che non è stato un grande anno. Tuttavia, il nostro Nav per azione è salito del 9%, grazie all'ottima performance di Ferrari, la nostra società di maggior valore e che ha superato tutti i target. Ma anche Iveco ha registrato buone performance in termini di Nav e Lingotto ha avuto solidi ritorni”.

Elkann ha ribadito la natura imprenditoriale e disciplinata dell'azienda, sottolineando che Exor non è legata ai cicli di investimento e continuerà a concentrarsi su asset strategici con una prospettiva a lungo termine. “La nostra missione è costruire grandi società e continueremo a farlo con investimenti mirati e di alto profilo”, ha dichiarato.