Sciopero nazionale, 24 ore di stop ai treni, disagi previsti nel weekend senza fasce di garanzia per i viaggiatori
Dalle ore 21 di sabato 25 gennaio, ritardi e cancellazioni colpiranno il traffico ferroviario; Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, rassicura i viaggiatori
Ultimo fine settimana di gennaio critico per il settore dei trasporti, i treni si preparano a uno stop di 24 ore in vista dello sciopero nazionale del personale ferroviario, proclamato da Sgb, Cub Trasporti e Usb Lavoro dalle ore 21.00 di sabato 25 gennaio alle ore 20.59 di domenica 26 gennaio 2025. Per i viaggiatori sono attesi disagi per la mancanza di fasce di garanzia, come da prassi assenti nel weekend. Fs avverte che “gli effetti in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine” dello sciopero. Un settore, quello dei trasporti, che da inizio anno non trova pace e non solo a causa degli scioperi. Matteo Salvini, nel corso delle sue informative urgenti alla Camera e al Senato, nei giorni passati ha parlato di come siano state prese di mira le ferrovie italiane a partire dall’episodio del 28 novembre 2024. In quell’occasione un incendio doloso che coinvolse 17 veicoli nella sede legale di Italferr, venne rivendicato come azione di protesta da “frange anarchico-insurrezionaliste”.
Sciopero nazionale dei treni, la riposta di Salvini
In risposta alla preoccupazione dei viaggiatori, Salvini ha emesso una nota ufficiale per rassicurare l’opinione pubblica, sottolineando che il governo si impegna a garantire servizi essenziali e ridurre al minimo i disagi per cittadini e turisti. Ha aggiunto: “Comprendiamo le legittime rivendicazioni dei lavoratori, ma è fondamentale assicurare il diritto alla mobilità per
milioni di italiani".
Le ragioni dello sciopero
Le ragioni dello sciopero vertono principalmente su questioni contrattuali e condizioni di lavoro legate all’accordo approvato il 10 gennaio 2024. I sindacati rivendicano maggiori garanzie in termini di sicurezza e qualità del servizio e affermano che “gli scioperi di novembre e dicembre scorsi hanno fatto tremare gli uffici del potere dimostrando che il consolidamento del fronte dei ferrovieri può segnare un avanzamento importante e necessario”. Rimane, quindi, alto il clima di tensione, nonostante i tentativi di mediazione da parte del Ministro Salvini, si preannunciano disagi e ritardi dei servizi. Anche il Codacons interviene: “È ora di dire basta a proteste continue e ravvicinate nel tempo - continua - hanno come unica conseguenza quella di arrecare un ingiusto danno ai cittadini”.