Fibercop, domani le dimissioni dell'ad Ferraris per tensioni con i soci, in pole per la successione Bonannini, De Paoli, Calcagno e Sarmi
Le dimissioni verranno formalizzate nel cda di domani 23 gennaio, consiglio non straordinario in quanto già previsto nel calendario societario; i potenziali sostituti di Ferraris sono Bonannini, attuale direttore commerciale di Fibercop ed ex direttore commecriale di Open Fiber, De Paoli, ex cfo di Enel, Calcagno, ex ad di fastweb, Sarmi, attuale Presidente di Fibercop, e Paggi, capo della rete
Per Fibercop arrivano domani, giovedì 23 gennaio 2025, le dimissioni dell'ad Ferraris, tensioni con i soci sull'execution del piano industriale, in pole per la successione Simone Bonannini, Alberto De Paoli, Alberto Calcagno e Massimo Sarmi.
Fibercop, le dimissioni di Ferraris
Il futuro di Luigi Ferraris come amministratore delegato di Fibercop sembra appeso a un filo. Dopo soli sei mesi dalla sua nomina alla guida della società, crescono le voci di un imminente passo indietro del manager. Secondo indiscrezioni, Ferraris potrebbe annunciare le sue dimissioni già domani, durante la riunione del Consiglio di Amministrazione già in calendario del 23 gennaio. Nonostante la società continui a smentire ufficialmente queste ipotesi, secondo fonti raccolte da Il Giornale d'Italia l'avvicendamento è praticamente certo e le tensioni tra Ferraris e i soci di Fibercop – in particolare il fondo americano KKR, il Tesoro italiano e F2i – sembrano aver creato una frattura difficile da sanare.
Fibercop, le tensioni con KKR sulla rete ex Tim e le ragioni del divorzio
Le divergenze tra Ferraris e gli azionisti emergono in un momento delicato per Fibercop, chiamata a coniugare ingenti investimenti infrastrutturali con visioni strategiche divergenti. In particolare, il piano "Italia a 1 Giga" del PNRR, con scadenza a giugno 2026, richiede miliardi di euro per lo sviluppo della rete, ma gli azionisti sembrano avere priorità e aspettative diverse.
Sono cresciuti gli attriti con KKR, un fondo privato con un approccio orientato al rendimento finanziario, sia sull'execution del Piano Industriale sia sulla struttura organizzativa, con molte risorse scelte direttamente dall'azionista e non dall'amministratore delegato nella fase di messa a punto della propria squadra. Tra le varie risorse apicali scelte dall'azionista emergono il capo della rete Stefano Paggi (ex OpenFiber) e il direttore commerciale Stefano Bonannini, uomo di fiducia di KKR e vicino al governo, attualmente in pole e favorito secondo i rumors raccolti da Il Giornale d'Italia per la nomina ad amministratore delegato. Inoltre, l'accordo stipulato dal governo con Starlink creerebbe un operatore concorrente di Fibercop mettendo a rischio l'execution stessa del piano industriale. Secondo alcune interpretazioni, Ferraris si è trovato schiacciato tra le diverse posizioni dei soci.
Fibercop, per la successione di Ferraris in pole Bonannini, De Paoli, Calcagno, Sarmi e Paggi
Se Ferraris dovesse lasciare, concorre alla carica il direttore commerciale Simone Bonannini, favorito secondo i rumors raccolti da Il Giornale d'Italia per la nomina ad amministratore delegato. In corsa c'è anche Alberto De Paoli, ex cfo di Enel. Il nome di Massimo Sarmi, grande esperto di telecomunicazioni e attuale Presidente, potrebbe essere scelto per guidare una fase di transizione nell'attesa di identificare un'altra opzione per la guida dell'azienda dai rumors raccolti da Il Giornale d'Italia. Tra le possibili opzioni anche Alberto Calcagno, ex amministratore delegato di Fastweb ed attualmente CEO di Dedalus Group, e Stefano Paggi, attuale capo della rete. Inoltre, tra le possibili opzioni anche Luigi Gubitosi, frequentatore di KKR da quando guidava Tim, e Laura Cioli di Sirti Group. Secondo i rumors raccolti da Il Giornale d'Italia sarebbe a rischio anche la posizione di André Rogowski, attuale Chief Financial Officer.
Cda e piani futuri
Il consiglio di amministrazione di domani 23 gennaio non sarebbe stato convocato specificamente per affrontare la questione delle dimissioni in quanto già previsto nel calendario societario, ma è evidente che il tema sarà centrale. In agenda ci sono anche questioni strategiche come la definizione del nuovo piano industriale e il futuro posizionamento di Fibercop. Secondo fonti vicine alla società, le dimissioni di Ferraris potrebbero essere accettate dagli azionisti, seppur non sollecitate direttamente da loro.
Il ruolo di Fibercop e i suoi obiettivi
Con oltre 25 milioni di chilometri di fibra ottica e circa 20.000 dipendenti, Fibercop è un’infrastruttura cruciale per l’Italia. Il suo piano strategico mira a completare la transizione dalla rete in rame alla fibra ottica e a supportare la digitalizzazione del Paese, in linea con gli obiettivi del PNRR e del governo guidato da Giorgia Meloni.
Chi è Simone Bonannini
Simone Bonannini è il Direttore Marketing e Commerciale di Open Fiber da giugno 2018.
Si laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università degli Studi di Pisa. Inizia la sua carriera in Telecom Italia, presso la Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli, dove si occupa in particolare di “high data transmission over copperpair” per poi passare nel R&D di Marconi S.p.A, nel team di sviluppo del sistema di trasmissione ATM.
Nel 1998 Bonannini torna in Telecom, come Network Develompment Engineer presso la direzione generale di Telecom Italia Mobile, dove si occupa di tematiche relative all’ interconnessione.
Con la liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni partecipa allo start-up di Nodalis S.p.A., dove svolge il ruolo di Direttore Tecnico. In questo periodo lavora anche come valutatore per la Comunità Europea nell’ambito del progetto “e-ten”.Nel 2004 entra in Interoute S.p.A. come Wholesale Director, occupandosi anche di Business Development e affari regolatori e nel 2010 ne diventa l’Amministratore Delegato. In questi anni si occupa dello sviluppo del mercato italiano e mediterraneo, portando l’entità italiana ad una crescita di oltre il 40% del fatturato nel 2014. Da fine 2016 la sua area di responsabiulitàcommerciale viene estesa e Bonannini viene nominato VP Southern Europe, CEE and MEA.
Nel corso degli ultimi anni ha contribuito, partecipando ai tavoli di lavoro, al dibattito sulle reti a banda ultralarga in Italia.
Chi è Alberto De Paoli
Alberto De Paoli è stato nominato Direttore Rest of the World a luglio 2023, dopo aver ricoperto l’incarico di Direttore North and Latin America. Dal 2014 al giugno 2023 ha ricoperto il ruolo di Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo del Gruppo Enel. Entra in Enel nel 2008 come Chief Financial Officer di Enel Green Power, la controllata del Gruppo che svolge un ruolo di primo piano nell'industria mondiale delle rinnovabili, mantenendo il ruolo fino al 2012. In qualità di Responsabile Finanziario di Enel Green Power ne ha curato lo start-up e la quotazione in borsa. In seguito è diventato responsabile delle strategie del Gruppo Enel, carica che ha mantenuto fino all'assunzione del suo ruolo attuale. Tra il 1993 e il 2008 il dottor De Paoli ha lavorato nel settore delle telecomunicazioni, dapprima in Telecom Italia, quindi in Wind Telecomunicazioni e infine in Tiscali, ricoprendo tra l'altro i ruoli di responsabile Pianificazione e controllo, di Chief Financial Officer, di responsabile Strategie, Merger and Acquisition e Business Development. Alberto Calcagno è stato nominato nuovo CEO (Chief Executive Officer) del Gruppo Dedalus, a partire dal 18 Ottobre 2023.
Chi è Alberto Calcagno
Nato nel 1972, Alberto Calcagno, ha conseguito una laurea in Economia Politica presso l’Università Bocconi di Milano. Prima di arrivare in Fastweb, Calcagno ha lavorato presso alcune banche di investimento internazionali, quali Salomon Brothers e Donaldson, Lufkin & Jenrette, dove si è specializzato nel settore delle fusioni e delle acquisizioni di società attive nel mondo delle telecomunicazioni. Entrato in Fastweb nel 2000, nella fase di startup, Alberto Calcagno ha inizialmente ricoperto il ruolo di Responsabile della Pianificazione Strategica. In seguito, dal 2005 al 2007, in Fastweb Calcagno è divenuto Chief Financial Officer con le responsabilità di Amministrazione, Finanza e Controllo, mentre dal 2007 al Novembre 2010 ha assunto la carica di Chief Operating Officer, responsabile del raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso il coordinamento di tutte le funzioni. Dal 2013, come detto, è stato l’Amministratore Delegato di Fastweb. Con questo ruolo, Calcagno è stato ad esempio protagonista in prima persona della campagna “Niente Come Prima”. Si ricorda che nel 2022 Alberto Calcagno ha scritto il libro “Tu sei futuro – Al di là di ogni ragionevole dubbio“, andando a riprendere l’omonimo claim dell’operatore di telecomunicazioni.
Chi è Massimo Sarmi
Laureato in ingegneria elettronica presso l'Università La Sapienza di Roma, ha conseguito la specializzazione in elettronica applicata alle telecomunicazioni presso l'Istituto Galileo Ferraris di Torino. Inizia il suo percorso lavorativo come Ingegnere per l’Aeronautica Militare, negli anni 90 entra in SIP e si occupa dello sviluppo dei servizi di telefonia mobile. SIP diventa Telecom Italia e nel 1995 nasce TIM, Telecom Italia Mobile, di cui Sarmi è il primo direttore generale. Dalla società appena scorporata, TIM, nel 1998 torna alla società madre e diventa direttore generale per Telecom Italia. Nel 2000 si sposta in Siemens dove è Amministratore Delegato e Direttore Generale per due anni. Nel 2002 passa a Poste Italiane come Amministratore Delegato. Sarmi inizia una trasformazione della società incrementando i servizi, stringendo partnership con altre società, modernizzando la compagnia e chiudendo il primo bilancio in utile della storia di Poste. Utili che da allora crescono ogni anno. Modernizza la compagnia anche in senso di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, riducendo emissioni e sprechi e riducendo l’inquinamento acustico causato dai servizi di consegna della Posta. Viene riconfermato come AD di Poste Italiane per tre volte fino al 2014, anno in cui lascia e diventa Amministratore Delegato della società concessionaria Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A. dove resta fino al 2016.