Danone Italia, yogurt e dessert oltre €2,6 mld, Alpro €324 mln nel vegetale, focus su nutrizione specializzata nel 2025
Il 2025 si annuncia altrettanto sfidante per Judit Gonzalez Sans, fresca di nomina come presidente e amministratrice delegata di Danone Italia e Grecia e presidente di Fondazione Istituto Danone
Quello appena concluso è stato un anno di grandi cambiamenti per Danone Italia: nuovo amministratore delegato, nuove linee di prodotto e strategie di sviluppo. Ma il 2025 si annuncia altrettanto sfidante per Judit Gonzalez Sans, fresca di nomina come presidente e amministratrice delegata di Danone Italia e Grecia e presidente di Fondazione Istituto Danone.
“Le nostre aree di attenzione sono su tre fronti—spiega l’amministratrice delegata di Danone Italia—: l’offerta dedicata all’adulto, con la nostra divisione di nutrizione specializzata, che risponde ai bisogni sempre crescenti di una popolazione che invecchia, i prodotti a base vegetale, un mercato che continua a mostrare tassi interessanti di crescita e a conquistare sempre nuovi consumatori, e il comparto lattiero caseario nelle sue due dimensioni, quella della funzionalità, di cui siamo pionieri e in cui continuiamo a innovare, e quella dell’alimentazione per il benessere di tutta la famiglia”.
Le vendite di Danone Group
Le vendite nette di Danone Gruppo globale hanno raggiunto 13.757 milioni di euro nel primo semestre del 2024, con un incremento del +4%subase comparabile. Una crescita del volume del +2,1%, positiva in ogni categoria di prodotto. Per la fine del 2024 si prevede una crescita delle vendite su base comparabile tra +3% e +5%, con un miglioramento moderato del margine operativo ricorrente.
Il 2024 è stato un anno positivo per Danone Italia, nonostante una congiuntura economica complessa a livello Paese. Uno dei settori più strategici rimane quello dello yogurt, perché il mercato è maturo e perché i competitor crescono di anno in anno anche se rimangono intatte le ambizioni di Danone per l’anno prossimo.
“Nel comparto lattiero caseario—precisa Gonzales Sanz—il nostro obiettivo in questa congiuntura economica complicata è stato quello di focalizzarci sulla tenuta dei volumi e oggi possiamo dire che ci siamo riusciti, mantenendo i consumi stabili. Questa categoria presenta ancora ampi spazi di crescita da cogliere: il consumo pro-capite dello yogurt in Italia è ancora relativamente basso, parliamo di 9,8 chili rispetto ad altri Paesi europei che hanno consumi tra i 20 e i 30 chili a persona all’anno.
Questa è un’opportunità che vogliamo cogliere appieno. La nostra visione dell’innovazione va nella stessa direzione delle aree di priorità che ci siamo dati della funzionalità e dell’alimentazione per il benessere di tutta la famiglia. Grazie all’attenzione dei consumatori per la salute e all’offerta funzionale, il comparto yogurt e dessert che vale complessivamente, nel 2024, oltre 2,6 miliardi di euro, ha registrato un incremento del 4,1% rispetto all’anno precedente”.
Se quello degli yogurt tradizionali è un «campionato» che finora si è giocato «in difesa», nel comparto della nutrizione specializzata, in cui il mercato cresce costantemente, le aspettative molto alte. Ad oggi il mercato degli alimenti a fini medici speciali (adulti e pediatrici) vale poco meno di 200miliardi di euro. "Come Danone pensiamo che sia importante, in un mondo sempre più longevo, aggiungere salute agli anni; non dobbiamo solo vivere più a lungo ma anche meglio. In un Paese con un tasso di anzianità così elevato e in crescita, abbiamo una categoria, quella della nutrizione specializzata, che attraverso il brand Nutricia risponde a queste necessità per le persone fragili (anziani e con sintomatologie che incrementano la precarietà e la non autosufficienza), al fine di favorire un invecchiamento sano, capace di impattare in modo positivo anche sulla spesa sanitaria pubblica".
La nutrizione specializzata
La nutrizione specializzata è ancora un settore poco conosciuto al grande pubblico, si concentra su prodotti alimentari destinati a persone con esigenze nutrizionali specifiche, come soggetti con allergie alimentari, adulti con patologie o malattie croniche e anziani a rischio di malnutrizione. Ma 2025 sono previste novità importanti anche nel comparto lattiero caseario. “La crescita di questo comparto finora è stata guidata principalmente dallo yogurt—ricorda la manager —che pesa oltre l’85%della quota di mercato, ma anche da nuovi segmenti, come il kefir (+30,6), che noi presidiamo con il nostro brand Activia, che è stato tra i primi dieci nel mondo food&beverage dello scorso anno. Con Activia, siamo da oltre 35 anni in prima linea nella promozione del benessere intestinale, contribuendo così alla prevenzione per una longevità in salute. Per il 2025 abbiamo in serbo delle novità su questo fronte: per quanto riguarda invece quello che noi chiamiamo il segmento “dell’alimentazione quotidiana per il benessere di tutta la famiglia” abbiamo da poco lanciato sul mercato degli yogurt una novità sotto il brand Danone, lo stesso della nostra Company, proprio per sottolineare l’importanza di una alimentazione salutare quotidiana, fatta con prodotti pensati per soddisfare tutta la famiglia. Ecco perché siamo orgogliosi di annunciare all’interno di questo segmento, il nuovo Danone Skyr"
Il punto di ingresso
La categoria dei prodotti a base vegetale è un trend in continua crescita. I dati attestano che, nel nostro Paese, i consumatori di prodotti a base vegetale sono pari a 17,7milioni di famiglie, di cui la metà sono acquirenti non occasionali. Nel mercato italiano, le vendite al dettaglio di bevande vegetali e alternative vegetali allo yogurt hanno superato i 324 milioni di euro nel 2023. “Il brand Alproha raggiunto la quota del 24,9% da inizio anno fino ad oggi, registrando +5,5 punti rispetto all’anno precedente. Le alternative vegetali allo yogurt presentano dei dati di consumo ancora bassi, il consumo pro-capite è inferiore al mezzo chilo nell’anno e questo rappresenta per noi una grande opportunità di crescita, dove dobbiamo fare lo stesso lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni nel lattiero-caseario”.
Fonte: Corriere Economia