Debito pubblico oltre €3mila miliardi, +€23,9 miliardi in un mese, liquidità del Tesoro a €63,9 miliardi (+20,9)

Bankitalia segnala tuttavia che "ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un paese non è tanto il debito pubblico in termini nominali, quanto il suo andamento in relazione alla capacità del paese di fare fronte ad esso"

Il debito pubblico italiano ha superato per la prima volta la soglia dei 3.000 miliardi di euro a novembre, spinto dall'aumento delle "disponibilità liquide del Tesoro". Secondo i dati diffusi da Bankitalia a novembre il debito delle amministrazioni pubbliche è cresciuto di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo i 3.005,2 miliardi. Questo incremento è attribuibile principalmente alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, aumentate di 20,9 miliardi (portandosi a 63,9 miliardi), e al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, pari a 3,2 miliardi.

Spread in calo e le prospettive migliorano

Il debito pubblico italiano ha raggiunto livelli record, superando a novembre la soglia simbolica dei 3.000 miliardi di euro, pari a 50.944 euro per ogni cittadino. Un valore che si traduce in un rapporto debito/Pil del 136,8%, come sottolinea il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. Tuttavia, segnali positivi emergono da una gestione più prudente dei conti pubblici, guidata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dalla premier Giorgia Meloni.

Grazie a misure come la riduzione delle spese correnti e il contenimento di politiche costose, come il Superbonus 110%, l’Italia sta riuscendo a rallentare la corsa del debito. Un risultato che ha contribuito anche alla discesa dello spread, ora stabile a 110 punti base. Questo valore, se mantenuto, potrebbe tradursi in un risparmio di 17 miliardi sulla spesa per interessi nel prossimo triennio, fornendo ulteriore ossigeno alle finanze pubbliche.

Spread e rating in miglioramento

La riduzione del differenziale con i tassi tedeschi ha giustificato un miglioramento delle prospettive di rating da parte delle principali agenzie. Tuttavia, il rapporto debito/Pil continua a scendere lentamente, segnalando che il percorso verso la sostenibilità rimane lungo.

Secondo la Banca d’Italia, "ciò che conta per valutare la salute delle finanze pubbliche non è il debito in termini assoluti, ma il suo rapporto con la capacità del Paese di gestirlo". Nonostante il debito nominale cresca quasi ogni mese, le riduzioni sono episodiche e legate a entrate straordinarie, come quelle derivanti dalle scadenze fiscali.

Titoli pubblici e detentori del debito

Nel dettaglio, il debito è aumentato di 23,9 miliardi a novembre, interamente attribuibile alle amministrazioni centrali. La vita media dei titoli pubblici è rimasta stabile a 7,8 anni, mentre si registra una leggera variazione nella distribuzione dei detentori del debito: la quota detenuta dalla Banca d’Italia è scesa al 21,8% (dal 22,1% del mese precedente), mentre quella posseduta da investitori esteri è salita al 30,5%.

Le parole del ministro dell'Economia Giorgetti: "Siamo sulla strada giusta"

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è detto fiducioso sulla traiettoria intrapresa: “Siamo tra i pochi Paesi ad aver adottato un piano strutturale di rientro del debito, condiviso e approvato dall’UE. Questo ci dà fiducia che stiamo seguendo la strada giusta. Avremmo dovuto applicare questo approccio anche negli anni in cui si sono accumulati questi debiti, ma ora stiamo correggendo il tiro”.