Generali punta su acquisizioni in Germania, Spagna e Grecia, riforma la governance e prepara il nuovo CDA per il 2024

Il gruppo sta valutando operazioni di tipo "bolt-on" per consolidare la propria presenza in Europa, mentre si prepara a definire la composizione del CDA in vista della scadenza del mandato

Generali è al lavoro su importanti questioni relative alla governance aziendale e sta anche valutando nuove acquisizioni strategiche in Europa: il gruppo assicurativo ha messo nel mirino alcune operazioni di tipo "bolt-on" in Germania, Spagna e Grecia, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente la propria presenza in queste aree chiave; allo stesso tempo, il presidente Andrea Sironi ha recentemente concluso il giro di incontri con i principali azionisti, accompagnato da Sodali, per definire i criteri per la composizione del futuro consiglio di amministrazione (CDA). L’incertezza resta alta riguardo alla possibilità che Generali presenti una lista per il CDA, con le decisioni finali che dovranno essere prese a breve. L’orientamento, infatti, dipenderà anche dalle modifiche introdotte dal Ddl capitali, che impone nuove modalità di voto e una composizione differente del CDA.

Generali al lavoro su acquisizioni strategiche in Europa

Sebbene la governance sia una questione fondamentale, il gruppo è anche impegnato su altri fronti, in particolare nel consolidamento della sua posizione in Europa. L’obiettivo è quello di effettuare operazioni di tipo “bolt-on acquisition”, cioè acquisizioni mirate di aziende di dimensioni contenute ma cruciali per il rafforzamento della presenza in queste aree. Sebbene queste acquisizioni siano ancora in fase preliminare, il gruppo le considera una parte integrante del nuovo piano strategico, che sarà presentato il 30 gennaio.

Riforma del Ddl capitali e nuove modalità per il CDA

Inoltre, l’orientamento verso l’M&A si inserisce nel quadro della riforma del Ddl capitali, con un focus particolare sui nuovi criteri di composizione del CDA. Il regolamento attuativo di Consob stabilisce che la lista dei candidati debba essere depositata 40 giorni prima dell’assemblea e che sia composta da almeno un terzo di consiglieri in più rispetto al numero attuale, per Generali questo significherebbe l'individuazione di 17 candidati. Inoltre, per la lista vincente sarà necessario ottenere il consenso di due terzi del CDA. Il futuro della governance del gruppo dipenderà quindi dal chiarimento di queste normative, ma l’orientamento sembra favorevole a una lista condivisa, che possa mettere d’accordo i principali azionisti.

La governance di Generali: sfide e decisioni cruciali

Infine, una volta definiti questi aspetti, sarà il consiglio di amministrazione di Generali a prendere le decisioni finali sulla governance. Sebbene il clima tra gli azionisti sembri più disteso rispetto al passato, la strada per la formazione di una nuova lista potrebbe rivelarsi comunque complessa. Non è pensabile che il gruppo si presenti in assemblea con una lista di candidati simile a quella precedente, considerando anche la necessità di innesti nuovi, in grado di dare un respiro internazionale al CDA, allineandosi alla crescente rilevanza globale del gruppo.