Ops Banco BPM, UniCredit apre il tavolo negoziale con Crédit Agricole, l’incontro tra i ceo Andrea Orcel e Philippe Brassac entro Natale
Partnership, filiali e prezzo: Agricole valuta il futuro di Banco BPM e l’intesa con UniCredit, ma resta centrale il nodo strategico Amundi
UniCredit si apre verso Crédit Agricole: sarà decisivo l’incontro tra i ceo Andrea Orcel e Philippe Brassac fissato entro Natale. Il successo dell’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM dipenderà anche dalle mosse di Crédit Agricole, primo azionista dell’istituto di Piazza Meda con il 9,2% del capitale. Il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, avrebbe in programma un incontro con Philippe Brassac, numero uno della banque verte, entro Natale, forse già venerdì 20 dicembre, secondo indiscrezioni riportate da MF-Milano Finanza. Il vertice, inizialmente previsto nei giorni scorsi, è stato rinviato.
La posta in gioco per Crédit Agricole va ben oltre il semplice investimento finanziario: il gruppo francese è socio del Banco dal 2022, quando ha acquisito la quota per circa 350 milioni di euro, oggi rivalutata a oltre un miliardo grazie al rally del titolo. L'interesse di Agricole è però strategico, con alleanze chiave nel credito al consumo, attraverso Agos Ducato (di cui Banco BPM detiene il 39%), e nelle polizze danni tramite Banco BPM Assicurazioni.
Partnership e alleanze sotto esame
Al centro dei colloqui tra UniCredit e Agricole potrebbe finire il futuro di queste collaborazioni, cruciali per il business italiano della banque verte in uno scenario di tassi più bassi. Gli analisti ipotizzano due scenari: la conferma delle partnership esistenti oppure una cessione delle fabbriche a Parigi, una mossa che rafforzerebbe il posizionamento di Agricole in Italia.
Un altro tema di rilevanza è l’accordo di distribuzione tra UniCredit e Amundi, il più grande asset manager europeo e parte del gruppo Crédit Agricole. Il contratto, che scade nel 2027, è il risultato della cessione di Pioneer ad Amundi nel 2016 per 3,5 miliardi di euro. Orcel, che ha da tempo preso di mira l’intesa, potrebbe negoziare un rinnovo anticipato o una revisione delle condizioni, con implicazioni significative per il business italiano di Amundi.
Possibili sviluppi commerciali e nodo prezzo
Oltre a partnership e fabbriche, l'attenzione potrebbe spostarsi anche sul network commerciale. Alcuni analisti suggeriscono che Crédit Agricole potrebbe rilevare eventuali filiali in esubero di Banco BPM, replicando quanto avvenuto nel 2006 con la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI.
Resta infine il nodo del prezzo dell’OPS. UniCredit offre un corrispettivo in azioni con un premio dello 0,5% rispetto al valore del Banco BPM del 22 novembre. Una cifra considerata insufficiente dal consiglio di amministrazione di Piazza Meda e da molti grandi azionisti, che ritengono la proposta non adeguata alla redditività e alla posizione dell’istituto in alcune delle aree più ricche del Paese.
Agricole potrebbe condividere queste perplessità, anche se il tema non sembra essere prioritario nei colloqui con UniCredit. Tuttavia, l’apertura dei contatti tra i due gruppi riduce la probabilità che la banque verte intraprenda un’OPA ostile su Banco BPM, una mossa che incontrerebbe l’opposizione del governo italiano, pronto a esercitare il Golden Power già evocato nei confronti di UniCredit.