Manovra 2025, al via esame alla Camera, aumento pensioni di 3€ rispetto 2024 e tetto alle spese Rai, tutte le novità della bozza
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il disegno di legge di bilancio presentato dal governo. Il dl potrà dunque iniziare il suo iter parlamentare. Il testo, con 144 articoli, sarà esaminato dalla Camera dei Deputati
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il disegno di legge di bilancio presentato dal governo. Il dl potrà dunque iniziare il suo iter parlamentare. Il testo, con 144 articoli, sarà esaminato dalla Camera dei Deputati. Le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento dovrebbero avere inizio il 28 ottobre mentre il termine degli emendamenti dovrebbe essere fra l’8 e il 10 novembre.
Tre i relatori di maggioranza di cui Ylenja Lucaselli per Fratelli d’Italia, Mauro D’Attis per FI e Silvana Comaroli per la Lega. Nella bozza si va da misure fiscali come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, alle norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa.
“Taglio del cuneo per 1,3 milioni lavoratori in più”
Con la manovra 2025 il taglio del cuneo coinvolgerà 1,3 milioni di lavoratori in più rispetto ai 13 milioni già toccati dalla misura attuale. A confermarlo è stato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, durante un evento della Lega sui due anni di governo a Genova. Rispetto alla norma in vigore quest'anno per i redditi fino a 35.000 euro, si arriverà “ai redditi fino a 40.000 euro", ha aggiunto il ministro. Inoltre, Giorgetti ha annunciato una nuova misura: "Il benefit fiscale fino a cinquemila euro per rimborsare le spese dei lavoratori che le aziende trasferiscono”.
Tetto a compensi enti per nomine da 1° gennaio
Il taglio dello stipendio previsto dalla manovra 2025 non riguarderà i top manager della Pa. Sono escluse anche le agenzie fiscali, le autorità indipendenti, gli enti pubblici economici, i ministeri, l’Inps, l’Inail, Istat, i comuni, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale e gli enti del servizio sanitario nazionale. Il taglio del 50% ricadrà invece su tutti i compensi degli organi amministrativi di vertice degli enti che “ricevono, anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma, contributi a carico della finanza pubblica”.
La nuova legge di Bilancio dispone che questi compensi non potranno superare “il limite dell’importo annuo corrispondente al 50% del trattamento economico complessivo annuo lordo” riconosciuto al primo presidente della Corte di Cassazione. Il decreto del presidente del consiglio dei ministri definirà il perimetro degli enti e degli organismi che saranno soggetti al taglio degli stipendi e dovrà essere emanato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio, ovvero il 1° gennaio 2025.
Rappresentante Mef per controllo spesa
“Al fine di potenziare le funzioni di controllo e di monitoraggio della finanza pubblica”, un rappresentante del Mef siederà nei collegi di revisione o sindacali solo se il contributo a carico dello Stato è “di entità significativa”. Il livello di “significatività” sarà stabilito con Dpcm su proposta del Mef entro la fine di marzo 2025. Nel frattempo il livello è stabilito a 100.000 euro annui da cui sono escluse le società controllate degli enti locali. A partire dal 2025, inoltre, gli enti non potranno effettuare spese per l’acquisto di beni e servizi superiori a quelle del 2021, 2022 e 2023.
Rinvio delle deduzioni per le banche
Nella legge di bilancio si prevede, per le banche, il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta. La deduzione della quota dell’11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025, è differita “in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi”.
Quella per il periodo d’imposta del 4,7% in corso al 31 dicembre 2026, “è differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi“. Quelle per i periodi d’imposta del 13% e del 10% del 2025 e 2026 sono differite “in quote costanti, rispettivamente” al 2026 e ai 3 anni successivi e al 2027 e ai 2 anni successivi.
Aumento pensioni minime di 3 euro rispetto 2024
Nella legge di bilancio anche novità in tema pensioni. Infatti, per il 2025 verranno confermate tutte le misure dello scorso anno, tra cui Ape sociale, Opzione donna e Quota 103, e verrà introdotto un incentivo sul piano fiscale per chi sceglie di restare al lavoro.
Viene inoltre garantita la piena rivalutazione degli assegni e delle minime, eliminando il meccanismo di sterilizzazione in vigore. Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo, ci sarà un incremento del 2,2% e dell'1,3% nel 2026. Le pensioni minime arriveranno quindi a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all'aumento del 2,7% dato l'anno scorso, maggiorata con il recupero dell'inflazione pari all'1%.
Bonus Maroni
Per quanto concerne il Bonus Maroni saranno in arrivo delle agevolazioni per i lavoratori con i requisiti per l’accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre al periodo di finestra mobile) che decideno di restare al lavoro. Infatti potranno “rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico” e riceverli in busta paga. Il datore di lavoro li verserà nella retribuzione e sarà esonerato dal versamento della medesima quota all’Inps. La manovra chiarisce, inoltre, come questi contributi, pari al 9,19% della retribuzione, non concorreranno alla formazione del reddito.
Personale pubblica amministrazione fino a 70 anni di età
Per quanto riguarda le amministrazioni pubbliche “anche per lo svolgimento di attività di tutoraggio e di affiancamento ai neoassunti e per esigenze funzionali non diversamente assolvibili, possono trattenere in servizio, previa disponibilità dell’interessato, nei limiti del dieci per cento delle facoltà assunzionali il personale dipendente con esclusione del personale delle magistrature e degli avvocati e procuratori dello Stato, di cui ritengono necessario continuare ad avvalersi”. Il personale però non potrà permanere in servizio oltre il settantesimo anno di età.
Bonus mamme
Il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli verrà esteso anche a quelle autonome. A decorrere dall’anno 2025 è riconosciuto, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti. Dall'esonero sono esclusi i rapporti di lavoro domestico, e di quelle autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario.
Le mamme lavoratrici devono avere, in questo caso, due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino ai 10 anni del figlio più piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo. L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non superi l’importo di 40.000 euro su base annua.
Bonus nuove nascite 1000 euro
È stato disposto per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un “bonus nuove nascite” una tantum di 1000 euro. L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato Ue o di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo “per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro” o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. Tutto questo a condizione che il nucleo familiare in questione abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui. Il costo della misura è di 330 milioni nel 2025 e 360 milioni nel 2026.
Spese sanità e mutui fuori da detrazioni
Le spese sanitarie e quelle inerenti ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra 2025. “Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese le spese sanitarie detraibili” così come “sono esclusi” gli oneri “sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024”. Inoltre il reddito complessivo “è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
Tetto detrazioni sopra 75mila euro, stretta su monoreddito
Novità anche per le detrazioni sui redditi superiori ai 75 mila euro. Nella bozza è riportato che il tetto base all'ammontare delle spese detraibili è pari a 14.000 euro se il reddito supera i 75.000 e a 8.000 per i redditi sopra i 100.000. L'importo base va poi moltiplicato per un coefficiente in base alla composizione del nucleo familiare: 0,50 se non sono presenti figli a carico, 0,70 con un figlio a carico e 0,85 se sono presenti due figli. Il coefficiente è pari a 1 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli.
Imposta su Bitcoin al 42%
Scatta l’aumento, sulle plusvalenze e gli altri proventi, dell’imposta sostitutiva applicata all’aliquota del 42% sulle criptovalute come i Bitcoin. Inoltre decade il tetto dei ricavi per le imprese passibili di imposta sui servizi digitali, cioè soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio.
Contratti pubblici
Per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 la manovra stanzierà 10,855 miliardi in 3 anni. “Per il triennio 2025-2027 - si legge nel testo - gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono complessivamente determinati in 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per l’anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027”.
Stop sussidio di disoccupazione a rimpatriati
Il sussidio di disoccupazione per i lavoratori rimpatriati previsto dalla legge 402 del 1975 non ci sarà più dal 2025. Infatti, questa legge prevede che in caso di disoccupazione derivante da licenziamento ovvero da mancato rinnovo del contratto di lavoro stagionale da parte del datore di lavoro all’estero, i lavoratori italiani rimpatriati, nonché i lavoratori frontalieri, abbiano “diritto al trattamento ordinario di disoccupazione per un periodo di 180 giorni, detratto il periodo eventualmente indennizzato in base a norme di accordi internazionali”. Nel testo della manovra si legge: “La legge 25 luglio 1975, n. 402 non si applica alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025”.
Limite alla spesa per personale Rai
Un articolo nella legge di bilancio prevede che, per ridurre “gli oneri di esercizio”, la Rai nel 2025 non potrà aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenze, che non potranno superare il livello del 2023. Inoltre, nel 2026 dovrà ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% rispetto alla media delle spese sostenute nel triennio 2021-2023. Per l’anno 2027, la riduzione della spesa salirà al 4%.
Superenalotto
Nella manovra di bilancio anche novità per il Superenalotto. Infatti, nel 2025 nella giornata di venerdì ci sarà una estrazione settimanale aggiuntiva dei giochi del Lotto e del Superenalotto. Se tale estrazione aggiuntiva ricorre in un giorno di festività riconosciuta agli effetti civili, questa sarà posticipata al primo giorno feriale successivo ovvero, in casi eccezionali, è anticipata al primo giorno feriale antecedente, con provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle dogane, garantendo la continuità progressiva dei concorsi. Il Fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.