Il settimanale Paris Match passa da Lagardere a Lvmh di Bernard Arnault per una cifra intorno a 120 milioni di euro
Il gruppo francese non limita la sua espansione al lusso, ma continua ad investire nel settore editoriale
L'editoria, ogni tanto, va di moda. Paris Match è più di una semplice rivista, appare in realtà come un 'marchio iconico', secondo le parole del re del lusso mondiale Bernard Arnault. E così sia. ll memorandum d’intesa tra l’editore e il gruppo francese Lvmh era stato siglato nel maggio scorso e, con l’approvazione dell’Autorità antitrust, la transazione diviene ora effettiva. Annunciando l’intenzione di cedere il settimanale, Arnaud Lagardère, amministratore delegato del gruppo omonimo dal 2023 parte di Vivendi, aveva detto che la decisione era “straziante, ma è un’offerta che non può essere ignorata”. La cessione, infatti, contribuisce alla riduzione del debito di Lagardère. Il settimanale, che vende ancora 440mila copie, sarà riportato ai fasti dei suoi tempi migliori, secondo quanto ha dichiarato un giornalista all’agenzia di stampa France Press, e sarà gestito separatamente dal gruppo Les Echos-Le Parisien, di proprietà di LVMH. Secondo indiscrezioni a fine trattativa il deal si è concluso per una cifra di vendita di 120 milioni di euro. Con questa operazione il patron Bernard Arnault, allarga ulteriormente il suo raggio nella divisione media raggiungendo quota quattro testate completamente controllate da Lvmh: la prima è la rivista mensile Connaissance des arts che controlla dal 2000 Les Echos, acquisita nel 2007 per 240 milioni di euro ed infine Les Parisien che è passata nelle mani della società francese nel 2015. Pur non rappresentando una quota rilevante del fatturato complessivo del gruppo, la presenza nel settore editoriale consolida tuttavia il potere mediatico di Lvmh nonché la sua influenza globale.