Snam, cresce l'utile a €691 mln (+11,3%) nel 1H '24, investimenti totali a €1,2 mld (+57,9%); Venier: "Risultati solidi"

Il CdA di Snam ha approvato la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024; confermati obiettivi '24, già rivisti al rialzo alla chiusura del Q1

Snam ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto adjusted691 milioni di euro (+11,3%) e investimenti in marcato aumento a circa 1,2 miliardi di euro (+57,9%). 

Il CdA del Gruppo, riunitosi oggi sotto la presidenza di Monica de Virgiliis, ha infatti approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024. 

Confermati gli obiettivi finanziari per il 2024, già rivisti al rialzo alla chiusura del primo trimestre.

Snam, le parole dell'Ad Venier 

Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, ha commentato: “A fronte di un contesto globale che rimane incerto, i risultati del primo semestre si confermano decisamente solidi e al di sopra delle attese, con investimenti in crescita di quasi il 60% e i principali indicatori economico-finanziari in crescita a doppia cifra, permettendoci di confermare la guidance, già rivista al rialzo, per la chiusura del 2024. L’accordo per l’acquisizione di Edison Stoccaggio, i significativi avanzamenti sulla FSRU di Ravenna e il progresso dei lavori su Rete Adriatica rafforzano il nostro impegno sul fronte della sicurezza degli approvvigionamenti. Sviluppi rilevanti anche sul fronte dei progetti della transizione energetica, con riferimento sia alla cattura della CO2, sia all’idrogeno. Per il 2024 prevediamo un’ulteriore, importante riduzione delle nostre emissioni dirette pari a -17% rispetto alla baseline 2022, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione, parte del Transition Plan che verrà pubblicato in autunno”.

Snam, i risultati del primo semestre 2024

Nel primo semestre 2024, gli investimenti totali sono risultati pari a 1.159 milioni di euro, in crescita del 57,9% rispetto al primo semestre dell’anno precedente (734 milioni di euro), per i maggiori investimenti nei business delle infrastrutture gas a fronte, in particolare, degli interventi di adeguamento del terminale di Ravenna, alla realizzazione dei relativi allacciamenti alla rete di trasporto e dei lavori della Linea Adriatica. Gli investimenti totali risultano per il 52% e il 32% allineati rispettivamente ai Sustainable Development Goals (SDGs) e alla Tassonomia Europea. Con riferimento agli investimenti per settore di attività, 792 milioni di euro sono relativi al settore trasporto (466 milioni di euro nel primo semestre 2023; +70,0%), 101 milioni di euro al settore stoccaggio (91 milioni di euro nel primo semestre 2023) e 185 milioni di euro al settore rigassificazione (100 milioni di euro nel primo semestre 2023). Gli investimenti dei business legati alla transizione energetica ammontano a 58 milioni di euro (49 milioni di euro nel primo semestre 2023).

I ricavi totali si sono attestati a 1.799 milioni di euro, in riduzione di 117 milioni di euro (-6,1%) rispetto al primo semestre 2023. Con riferimento al business delle infrastrutture gas, si  registra una crescita dei ricavi (+248 milioni di euro; +17,8%) a fronte dell’aumento dei ricavi regolati. In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-365 milioni di euro; -70,1%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi c.d. Superbonus.

L’aumento dei ricavi regolati (+272 milioni di euro; +20,1%) è attribuibile principalmente: (i) all’incremento del WACC in tutti i settori di attività (+86 milioni di euro); (ii) ai maggiori ricavi connessi alla crescita della RAB dei settori trasporto e stoccaggio (+74 milioni di euro, inclusi i minori incentivi “input-based”) grazie alla realizzazione del piano investimenti; (iii) agli effetti dell’applicazione del ROSS (Regolazione per Obiettivi di Spesa e di Servizio) al servizio di trasporto del gas naturale (+33 milioni di euro); (iv) ai ricavi connessi all’avvio dell’operatività del rigassificatore di Piombino (+43 milioni di euro); (v) al riconoscimento dei ricavi dovuti ai maggiori volumi rigassificati nel 2023 (+29 milioni di euro rispetto ai maggiori ricavi relativi al 2022 riconosciuti nel 2023); (vi) agli incentivi output-based (+8 milioni di euro) grazie ai maggiori servizi di flessibilità forniti agli utenti del servizio stoccaggio per le aste a breve termine, in particolare per il servizio di controflusso (+13 milioni di euro) in parte assorbiti dai minori incentivi del settore trasporto (-5 milioni di euro) connessi al servizio di default.

L’EBITDA adjusted del primo semestre 2024 si è attestato a 1.417 milioni di euro, in aumento di 196 milioni di euro (+16,1%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2023. I maggiori ricavi del business delle infrastrutture gas (+248 milioni di euro; +17,8%) sono stati in parte assorbiti dai maggiori costi fissi connessi all’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Piombino e dall’aumento del costo lavoro anche a seguito dell’estensione dei servizi welfare offerti ai dipendenti. In riduzione il contributo dei business della transizione energetica (-49 milioni di euro) attribuibile, in particolare, al business dell’efficienza energetica per il termine degli incentivi del c.d. Superbonus e al business del biogas/biometano a seguito della variazione del perimetro societario.

L’utile operativo adjusted del primo semestre 2024 è stato pari a 918 milioni di euro, in aumento di 152 milioni di euro (+19,8%) rispetto al corrispondente valore del primo semestre 2023. L’aumento dell’EBITDA è stato in parte controbilanciato dai maggiori ammortamenti e svalutazioni (-44 milioni di euro, pari al 9,7%) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset e della svalutazione di asset in corso del settore trasporto.

Gli oneri finanziari netti si sono attestati a 130 milioni di euro, in aumento di 43 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. L’aumento è dovuto, in particolare, all’incremento dell’indebitamento finanziario netto e al maggior costo medio del debito netto che si è attestato a circa il 2,5% nel primo semestre 2024 rispetto all’1,7% del corrispondente periodo del 2023. L’aumento del costo medio del debito è attribuibile principalmente al mutato scenario dei tassi di interesse registrato nel periodo intercorso tra i due semestri posti a confronto, mitigato dall’incremento dei proventi connessi alla gestione attiva della liquidità. Inoltre, l'incremento degli oneri finanziari è stato in parte assorbito dai maggiori interessi di mora nell’ambito del servizio di default, dall'incremento degli oneri finanziari capitalizzati e dai maggiori proventi derivanti dall’effetto del trascorrere del tempo dei crediti per Superbonus e altri bonus minori.

I proventi netti da partecipazioni ammontano a 157 milioni di euro, in lieve riduzione rispetto al primo semestre 2023 (-1,3%). Con riferimento alle partecipazioni internazionali, si segnala il maggior contributo di EMG dovuto, in gran parte, alla rilevazione di proventi one-off relativi ad esercizi precedenti e il miglior risultato di SeaCorridor, anche a seguito di benefici one-off di natura fiscale. Tali effetti sono stati principalmente assorbiti dal minor contributo della greca DESFA, soprattutto per i minori premi d’asta sul punto di export verso la Bulgaria e sul punto d’ingresso dal terminale LNG di Revithoussa, mentre le altre partecipate confermano la solida performance registrata nel 2023. Il contributo delle partecipate italiane risulta sostanzialmente in linea con il primo semestre 2023.

L’utile netto adjusted di Gruppo del primo semestre 2024 è stato di 691 milioni di euro, in aumento di 70 milioni di euro (+11,3%), rispetto all’utile netto adjusted del primo semestre 2023, grazie alla crescita dell’EBIT, in parte assorbita dall’aumento degli oneri finanziari netti e dalle maggiori imposte sul reddito a fronte dell’incremento dell’utile prima delle imposte e dell’abolizione, dal 2024, del beneficio ACE.

Il flusso di cassa dell’attività operativa (+1.054 milioni di euro), impattato in misura limitata dalla dinamica del capitale circolante connessa all’attività bilanciamento e dai crediti per ecobonus, ha consentito di finanziare quasi interamente gli investimenti netti del periodo (1.122 milioni di euro, inclusa la variazione dei debiti per investimento), generando un free cash flow negativo di 68 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (-937 milioni di euro), derivante dal pagamento agli azionisti del dividendo 2023, e le variazioni non monetarie (-77 milioni di euro), ha registrato un aumento di 1.082 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023, attestandosi a 16.352 milioni di euro.