Ue, procedura d’infrazione per l’Italia per deficit eccessivo: “Sforato il 3%”, coinvolti anche altri 6 Paesi tra cui Francia e Belgio
"La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista", ha detto il ministro Giorgetti
Al via la procedura d'infrazione Ue per deficit eccessivo per l'Italia e altri sei Paesi europei. La comunicazione è arrivata questa mattina, mercoledì 19 giugno. Adesso per l'Italia, Francia, Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia si avvia un iter che in autunno si tradurrà in impegni per il rientro a tappe forzate dei conti: dopo i passaggi previsti, infatti, la Commissione proporrà le raccomandazioni al Consiglio sul rientro del disavanzo nel pacchetto di autunno del semestre europeo. L'esecutivo comunitario ha poi valutato che la Romania non ha preso azioni efficaci per la correzione del deficit chiesta dal Consiglio.
Ue, procedura d’infrazione per l’Italia per deficit eccessivo: “Sforato il 3%”, coinvolte anche altri 6 paesi tra cui Francia e Belgio
"La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista, l'avevamo detto già un anno fa. D'altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%", ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti subito dopo l'ufficialità della notizia. "Abbiamo un percorso, avviato dall'inizio del governo, di responsabilità della finanza pubblica sostenibile, che è apprezzato dai mercati e dalle istituzioni Ue: andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente".
La procedura d’infrazione
Il percorso della procedura d’infrazione si è quindi aperto con la relazione della Commissione Ue sul rispetto dei vincoli per disavanzo e debito pubblico, che sono da tenere rispettivamente entro il 3% e il 60% del Pil. Dopo gli anni di stop dovuti al Covid, il Patto di stabilità non è più sospeso e anzi viene applicato per la prima volta nella formula rinegoziata in vigore da fine aprile.
La nuova governante, tra l’altro, ha portato a una rivoluzione sul ritmo per il rientro del deficit eccessivo, oltre a introdurre un controllo dei conti con le traiettorie pluriennali di spesa. Stando ai dati Eurostat, a fine 2023 undici Paesi - compreso il nostro - avevano il deficit oltre il 3%. L'Italia era ai massimi Ue al 7,4%, con la previsione della Commissione che si scenda al 4,4% nel 2024 per risalire al 4,7% nel 2025 (a politiche invariate).