BCE, Lagarde taglia i tassi di 25 punti base dopo 9 rialzi consecutivi, attesi nel '24 altri due tagli di 25 pb a settembre e dicembre; rimbalzano le borse europee

Tasso sui depositi a 3,75%, tassi sui principali rifinanziamenti 4,25% e operazioni marginali a 4,50%; De Felice (Intesa Sanpaolo) al GdI: "Attesi ulteriori tagli a Settembre e Dicembre"

Da tempo era ormai nell'aria, ora è però ufficiale: la Banca Centrale Europea guidata dal Presidente Christine Lagarde ha effettuato il primo taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base dopo i nove rialzi consecutivi per contrastare l'inflazione che ha portato i prezzi a crescere del 17% in tutta Europa. Lo ha comunicato la Banca Centrale dopo dopo la riunione del Consiglio direttivo sottolineando che malgrado i progressi ultimi trimestri esistano “ancora forti pressioni interne sui prezzi”. 

Si tratta della prima riduzione dal settembre del 2019 se si guarda al tasso sui depositi, che si riduce dal 4% al 3,75%, mentre dal punto di vista dei tassi sui principali rifinanziamenti, prima al 4,50%ora al 4,25% e di quello sulle operazioni marginali, giunto al 4,50% dal 4,75% sarà il primo taglio dal marzo del 2016.

Arriva dunque il primo passo della BCE per invertire la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno l'Istituto di Francoforte ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, aumentando i tassi di 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali). La BCE ha inoltre effettuato in tale lasso di tempo massicci drenaggi di liquidità per rispondere all'inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e i prezzi di energia e gas.

La Bce ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti dal momento che "sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno moderare il grado di restrizione della politica monetaria dopo nove mesi di tassi di interesse invariati". Nel comunicato finale della riunione del Consiglio direttivo si sottolinea come da settembre 2023 "l'inflazione è diminuita di oltre 2,5 punti percentuali e le prospettive di inflazione sono migliorate notevolmente. Anche l'inflazione di fondo è scesa, rafforzando i segnali di un indebolimento delle pressioni sui prezzi, e le aspettative di inflazione hanno registrato una flessione su tutti gli orizzonti. La politica monetaria ha mantenuto restrittive le condizioni di finanziamento".

Taglio dei tassi Bce: i vantaggi dai mutui agli investimenti

Il taglio dei tassi di 25 punti base renderà inevitabilmente meno cari i mutui. Se da un lato l'impatto sui mutui variabili è stato stimato da Facile.it essere di appena 18 euro, le conseguenze saranno ovviamente più pesanti per quelli a tasso fisso, le cui richieste sono cresciute del 17% nei primi 4 mesi del 2024Analizzando l'andamento dei Futures sugli Euribor, si scopre che la rata di un mutuo medio variabile italiano, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell'anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi.

Le condizioni di credito più vantaggiose potranno poi spingere le imprese ad aumentare le richieste di finanziamento, con un conseguente impatto positivo sugli investimenti.

Il calo dei tassi infine, genera un effetto positivo sulle casse dello Stato per i minori interessi che deve corrispondere sul debito pubblico, arrivato a sfiorare i 2.900 miliardi. L'Ufficio Parlamentare di Bilancio calcola un possibile risparmio di 3 miliardi quest'anno, in previsione di una diminuzione complessiva dei tassi della Bce di 100 punti base nel corso del 2024. Risparmio che diventa più corposo l'anno prossimo, raggiungendo i 7 miliardi, per poi salire a circa 10 miliardi nel successivo.

Taglio dei tassi, le previsioni per i prossimi mesi; De Felice (Intesa Sanpaolo) al GdI: "Altri due tagli nel 2024"

Ancora incerte invece le previsioni per i prossimi mesi; se infatti analisti e investitori ipotizzavano inizialmente un taglio per ogni riunione, gli ultimi dati, ritenuti piuttosto deludenti, potrebbero costringerli a rivedere quanto inizialmente avevano previsto. Motivo principale di ciò sono le pressioni sull'inflazione: il dato di maggio ha infatti mostrato prezzi in rialzo del 2,6% annuo dopo il 2,4% dei due mesi precedenti e il rischio per la Bce sarebbe quello di stabilizzazione dell’inflazione a un livello superiore all’obiettivo del 2%, che a lungo andare potrebbe avere ripercussioni sulla credibilità dell’autorità monetaria. 

Le stime più probabili sono comunque quelle di due ulteriori tagli nel corso del 2024. Come Gregorio De Felice, Chief Economist e Responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha spiegato a Il Giornale d'Italia infatti, "Ci aspettiamo nel corso del 2024 due ulteriori tagli dei tassi. Il primo, di altri 25 punti base, nel corso del mese di settembre, mentre il secondo è previsto per dicembre". 

Come da metodo adottato in tutto il corso della fase restrittiva, la BCE preferisce comunque attenersi a un approccio "step by step", non rilasciando indicazioni di forward guidance. "Non crediamo che ci sia un consenso significativo per un secondo taglio dei tassi simile già a luglio; Christine Lagarde probabilmente ribadirà che le decisioni monetarie continueranno a dipendere dai dati, mantenendo così una certa flessibilità nell'orientamento della politica monetaria dei prossimi mesi", aveva già osservato François Rimeu, Senior Strategist di 'La Française' alla vigilia del primo taglio. 

Se dunque la strada verso una nuova fase di normalizzazione è ormai stata imboccata, resta ora da capire con certezza quanto velocemente l'autorità monetaria intenderà percorrerla. 

Taglio dei tassi, rimbalzano le borse europee

Chiudono in rialzo le principali borse europee dopo l'atteso taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Bce.

La migliore è Milano, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,96%, seguita da Madrid (+0,80%), Parigi (+0,42%) e Francoforte (+0,38%).