Israele, la guerra impatta sull'economia: investimenti in calo di 7,5 miliardi per minori acquisizioni e offerte pubbliche
Secondo il report pubblicato nel mese di Febbraio 2024 Israele ha assistito ad un taglio di quasi il 60% nei cosiddetti Exit Deals, ovvero le transazioni attraverso le quali gli investitori originali di una startup vendono la loro partecipazione nell'azienda a un nuovo proprietario.
I segnali che provengono dagli ultimi report di PwC Israel sono estremamente allarmanti; sembra proprio che la fiducia degli investitori internazionali nei confronti delle aziende israeliane, considerate da sempre all’avanguardia, sta calando vertiginosamente.
Un Paese noto per il suo dinamismo economico, la sua resilienza e la sua capacità di innovazione, adesso si trova ad affrontare sfide inedite che minacciano di minare le fondamenta stesse del suo benessere economico. La contrazione dell'economia israeliana, segnalata in seguito all'esacerbazione del conflitto, non è soltanto un indicatore della turbolenza attuale, ma potrebbe anche presagire implicazioni a lungo termine per la stabilità e la crescita futura della regione.
Israele si è probabilmente fatta trascinare in una controffensiva fin troppo violenta contro Hamas, sull'onda dell'emotività a discapito di un'azione dotata di raziocinio. A livello internazionale ha suscitato il malcontento di tutti coloro che danno molta importanza al rispetto dei diritti umani e questo provoca anche la paura degli investitori di perdere capitali. Non basta essere un'azienda performante e all'avanguardia per attirare nuovi capitali, è anche necessario che si lavori in un contesto che rispetti a pieno i principi di circular economy, requisiti ESG e, specialmente, i diritti umani.
I dati di cui parliamo sono stati pubblicati dal report PWC Israel uscito qualche settimana fa e i numeri sono il sintomo di una contrazione importante. Dando un’occhiata ai report degli anni precedenti scopriamo che nel 2021 il valore totale degli exit deals era di 82,493 milioni di dollari, mentre nel 2023 è sceso a 7,526 milioni di dollari. Questo rappresenta una diminuzione sostanziale nel valore totale degli exit deals, che potrebbe essere interpretata come una perdita di quasi il 91% rispetto al picco del 2021.
Israele, l'ex Nazione delle Startup
Questo crollo spettacolare negli exit deals solleva interrogativi cruciali sulla percezione globale dell'ecosistema imprenditoriale e tecnologico di Israele, un tempo considerato infallibile e all'avanguardia. Nonostante Israele abbia mantenuto una solida reputazione come hub di innovazione tecnologica, con una particolare enfasi sulla cybersecurity, intelligenza artificiale e tecnologie sanitarie, questa brusca frenata negli exit deals suggerisce che i venti stanno cambiando.
La situazione attuale potrebbe anche riflettere un cambiamento nella percezione del rischio da parte degli investitori internazionali e prescinde dall'attuale conflitto con Hamas. Le questioni di sicurezza, la stabilità politica e le dinamiche regionali potrebbero aver portato a una riconsiderazione degli investimenti in capitale di rischio e nelle startup israeliane.
Per esempio, l'industria tech, che ha guidato la crescita degli exit in passato, potrebbe ora affrontare sfide legate alla saturazione del mercato, alle regolamentazioni più stringenti o alla concorrenza internazionale in aumento. Questo scenario richiede un'analisi approfondita delle strategie di lungo termine che Israele potrebbe adottare per rinvigorire il suo ecosistema di startup e mantenere il suo status di "Nazione delle Startup".
Di fronte a questa flessione, le imprese israeliane e il governo potrebbero dover riconsiderare le loro strategie per attrarre investimenti. Questo potrebbe includere la diversificazione in nuovi settori, il rafforzamento delle infrastrutture per l'innovazione, l'adozione di politiche più favorevoli agli investimenti e la promozione di un ambiente più stabile e sicuro per gli affari. Trovare la chiave per mettere la parola fine all'attuale conflitto sarebbe un ottimo punto di partenza.
La resilienza e l'adattabilità che hanno caratterizzato l'economia israeliana in passato saranno cruciali per superare queste sfide e ripristinare la fiducia degli investitori.
L'interrogativo che permane è se questo calo sia un'eccezione temporanea o un segno di cambiamenti più profondi all'orizzonte per l'economia israeliana. Solo il tempo potrà svelare le vere implicazioni di questa contrazione negli exit deals e quali misure saranno efficaci nel ristabilire la fiducia e il dinamismo nel settore tecnologico e imprenditoriale di Israele.