Istat, Pil Italia a +0,9% nel 2023, deficit balza al 7,2%, debito / Pil al 137,3%, Giorgetti: “Colpa del superbonus”
Così il ministro dell’economia e delle finanze: "Siamo andati purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive”
I dati Istat sul 2023 parlano di un Prodotto interno lordo (Pil) in leggera crescita e un deficit che spaventa e non poco il governo italiano. Partendo proprio dal Pil, in volume è cresciuto dello 0,9%, contro lo 0,8% atteso dal governo. Nel 2023 il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume del 3,9% nelle costruzioni e dell’1,6% nelle attività dei servizi. Si rilevano contrazioni del 2,5% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’1,1% nell’industria in senso stretto. Per uno 0,1 di maggiore crescita, tuttavia, il governo deve fare fronte a un rapporto deficit/Pil balzato al 7,2%, (era all’8,6% nel 2022) contro una previsione del 5,3% inserita nella Nadef, il documento di finanza pubblica con le cifre su cui viene impostata la legge di bilancio.
Istat, Pil Italia a +0,9% nel 2023, deficit balza al 7,2%, debito / Pil al 137,3%, Giorgetti: “Colpa del superbonus”
Pil a +0,9% quindi e deficit al 7,2% con il debito/pil al 137,3%. Sono numeri che non piacciono al governo, come detto dallo stesso ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, che commenta così i dati Istat. “I numeri ci dicono che l’emorragia dell’irresponsabile stagione del Superbonus ha avuto un effetto pesante sul 2023, andando purtroppo oltre le già pessimistiche prospettive”. Giorgetti aggiunge: "Con la non semplice chiusura di quella stagione, la finanza pubblica dal 2024 intraprende un sentiero di ragionevole sostenibilità”.
Come detto, il debito pubblico italiano è sceso nel 2023 al 137,3% del Pil dal 140,5% del 2022, dato migliore delle stime contenute nella Nadef (140,2%). Anche il saldo primario è in miglioramento ma ancora negativo e pari a -70.864 milioni di euro, con un’incidenza sul Pil del -3,4% (-4,3% nel 2022). La pressione fiscale complessiva è risultata pari al 42,5%, invariata quindi rispetto all’anno precedente, per effetto di una crescita del Pil a prezzi correnti (+6,2%) pari a quella delle entrate fiscali e contributive (+6,3%). I dati del 2023 sono destinati a riflettersi anche su quanto accadrà quest’anno. Il governo si attende nel 2023 un Pil in crescita dell’1,2% e un deficit al 4,3%. Il Fondo monetario internazionale vede un’economia italiana che si espande di un più contenuto 0,7%.