Ddl Capitali, il testo è legge, ok dal Senato con 80 sì: dal voto maggiorato alla soglia di capitalizzazione Pmi a 1 mld €, cosa prevede
Secondo il governo questa normativa dovrebbe rendere più attraente il mercato finanziario, favorire la quotazione delle Pmi e far rimpatriare gruppi italiani che hanno spostato la sede all'estero
Con il voto favorevole definitivo da parte del Senato il testo del ddl Capitali è diventato legge. L'approvazione è avvenuta con 80 voti favorevoli, 47 astenuti (le opposizioni) e nessun contrario. Il testo era alla terza lettura dopo l'approvazione della Camera del 6 febbraio, con un aggiornamento sulla copertura dal 2023 al 2024 che ha costretto il ritorno a Palazzo Madama.
Il ddl Capitali, ora diventato di fatto "legge Capitali" mirerebbe, secondo il governo, a rendere più attraente il mercato finanziario italiano per gli investitori italiani e stranieri, favorire la quotazione delle Pmi e introdurre l'educazione finanziaria nelle scuole, oltre a fare rientrare alcuni gruppi e marchi italiani che hanno trasferito la loro sede all'estero alla ricerca di regole meno invasive, oneri di quotazione più contenuti e regole di governance più snelle. Viene attribuita poi una delega all'esecutivo per riformare e aggiornare il Tuf, il Testo unico della Finanza.
Ddl Capitali, il testo è legge, ok dal Senato con 80 sì: tutte le novità
Ecco le principali novità nel testo:
- Limite di capitalizzazione Pmi: ino ad adesso illimite di capitalizzazione per le Pmi – ai fini della regolamentazione finanziaria - era fissato a 500 milioni di euro. Il ddl lo porta a un miliardo.
- Consob: Il testo elimina per i soci di controllo l’obbligo di segnalare alla Consob le proprie operazioni. La modifica è valida per chi detiene un numero di azioni che ammontano ad almeno il 10% del capitale. Sempre guardando alla Consob, un’altra modifica nell’ottica di semplificare la disciplina vigente va a toglierle la facoltà di emanare regolamenti riguardanti i criteri che alcune società in quotazione dovrebbero seguire per essere ammesse a negoziare i titoli. La Commissione non potrà più nemmeno sospendere le decisioni di ammissione per un tempo limitato.
- Voto maggiorato: viene prevista la facoltà di introdurre il voto maggiorato con un meccanismo graduale spalmato in 10 anni
- Diritto di voto fino a 10 per azione posseduta: gli investitori stabili potranno vedere crescere i loro diritti di voto fino a 10 per azione posseduta
- Liste Cda: con la nuova legge il consiglio uscente può produrre l’elenco dei consiglieri da eleggere dopo aver ottenuto il via libera dai due terzi del consiglio stesso. Una volta approvata la lista (che si comporrà di un numero di candidati pari quello dei componenti del board maggiorato di un terzo), viene poi sottoposta a una seconda votazione individuale su ognuno dei consiglieri. Secondo il ddl Capitali infatti le due liste di minoranza che abbiano ottenuto anche meno del 20% dei voti in assemblea avranno comunque un numero di seggi in consiglio pari almeno al 20%. Nell'ipotesi che liste di minoranza superino tale soglia (è previsto uno sbarramento minimo del 3%) l'assegnazione dei posti in cda segue il sistema proporzionale.
- L’introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici: l'Educazione finanziaria sarà prevista nell’insegnamento dell’Educazione civica. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, definirà le linee guida per lo studio dell’Educazione finanziaria nelle scuole, d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari.