Pil Eurozona, la Commissione Ue taglia le stime allo 0,8% nel 2024. Italia (+0,7%) e Germania (+0,3%) le peggiori
Previsioni migliori sull’inflazione che l’esecutivo stima in calo al 2,7% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Occhi puntati sulle tensioni nel Mar Rosso che hanno già fatto aumentare i costi di spedizione del 400%
La Commissione Ue taglia le stime allo 0,8% nel 2024 riguardo il Pil nell'Eurozona. Italia (+0,7%) e Germania (+0,3%) le peggiori. Ritardo nella ripresa della crescita, anche se a fronte di un rallentamento dell’inflazione più veloce delle attese. Secondo la Commissione l’economia dell’Unione ha iniziato il 2024 a un ritmo più debole rispetto alle previsioni d’autunno. E l'esecutivo ha rivisto la stima sul Pil della zona euro allo 0,5% nel 2023 (rispetto al 0,6% previsto in autunno) e allo 0,8% (dal 1,2%) nel 2024. L'anno prossimo, l'attività economica dovrebbe tornare a crescere dell'1,5%. Gli occhi sono comunque puntati sulle tensioni nel Mar Rosso che hanno già fatto aumentare i costi di spedizione del 400% e sulla frenata cinese, che incide sulla domanda e sull'export.
Pil Eurozona, la Commissione Ue taglia le stime allo 0,8% nel 2024. Italia e Germania le peggiori
Le previsioni d'inverno della Commissione Ue rivedono l'aumento del Pil. La stagnazione del 2023, trainata in particolare dalla Germania, entrata in recessione nell'anno appena passato, si è trasferita in un debole slancio a inizio anno. L'economia di Berlino è comunque tornata a correre, considerando che è appena diventata la terza economia mondiale, scalzando il Giappone.
Nelle previsioni della Commissione europea "l'equilibrio dei rischi è sbilanciato verso esiti più avversi. L'incertezza rimane eccezionalmente elevata, in un contesto di prolungate tensioni geopolitiche e del rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente" ha detto il commissario Ue per gli Affari economici Paolo Gentiloni presentando i dati.
Si tratta di stime "circondate dall'incertezza" per il protrarsi delle tensioni geopolitiche e il rischio di un ulteriore ampliamento del conflitto in Medio Oriente.
Confermate le stime autunnali per la Spagna (+2,5% nel 2023 e il +1,7% quest’anno) e la Polonia (nel 2023 +0,2% e +2,7% nel 2024). Quest’anno invece Svezia (+0,2%), Germania (+0,3%), Paesi Bassi (+0,4%), Finlandia, Austria ed Estonia (tutti a +0,6%) e Italia (+0,7%) si attestano agli ultimi posti della classifica di crescita. Malta (4,9%), Romania (2,9%), Cipro (+2,8%), Croazia (2,6%) e Polonia (2,7%) registrano i maggiori aumenti.
L’inflazione rallenta
L'inflazione, aumentata a dismisura in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, a causa dell'elevato costo delle materie prime che servono per gli armamenti da inviare a Kiev, è destinata a rallentare più velocemente rispetto alle previsioni autunnali. Le stime della Commissione indicano che l’indice dei prezzi al consumo decelererà dal 5,4% nel 2023 al 2,7% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Per l’Italia l’esecutivo ha rivisto in significativo ribasso la previsione dell’indice dei prezzi al 2% per il 2024, mentre ha confermato la stima per il 2025 al 2,3%.