Stellantis, Sabella (Oikonova): "2023 record ma futuro lontano dall'Italia; dopo aver ceduto il Lingotto chiude anche Mirafiori e Pomigliano"
Nel 2023 per Stellantis non c'è solo una marginalità finanziaria ma cresce anche il prodotto sul mercato; eppure il futuro italiano non pare solido come i suoi ricavi
Nel 2023 i risultati di Stellantis sono da record: gli utili salgono a 18,6 miliardi di euro e crescono dell'11%. I ricavi netti sono circa di 190 miliardi (+6% rispetto al 2022) e i volumi di consegna registrano un +8%. Non c'è solo quindi una marginalità finanziaria ma cresce anche il prodotto sul mercato.
Risultati da record dunque, ma futuro del Gruppo lontano dall'Italia.
"L’aspetto preoccupante della vicenda Stellantis è che il futuro in particolare italiano non pare così solido come i suoi ricavi: sono recentissimi i dubbi espressi da Carlos Tavares sul futuro degli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Quest'ultimo peraltro è tra i siti produttivi più all'avanguardia nel mondo". A parlare è Giuseppe Sabella, direttore del centro studi Oikonova, e prosegue:
"Consideriamo inoltre che Stellantis ha già ceduto il Lingotto, privando Torino e l'Italia di un'icona dell'auto. Questo perché la trazione francese è naturalmente attenta a consolidare la produzione transalpina. John Elkann invece - che con la Exor è l'azionista di maggioranza - non ha di fatto legami con l'Italia, anzi ha più guai che altro con il nostro Paese. E non si è mai occupato direttamente di industria, soltanto di finanza. L'asset italiano non è per lui un obiettivo di consolidamento. Ecco perché l'ipotesi dell'alleanza con Renault è più che plausibile, anche in vista di un turbolento 2024”.