CGIA Mestre: "Nel 2023 spesa delle famiglie salita del 18% rispetto al 2021, pesa l'inflazione". Voli internazionali +106%, energia +93%, voli nazionali +65,4%

Una stangata che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, ha provocato una perdita di potere d’acquisto che non ricordavamo da almeno 25 anni

A causa del boom dell’inflazione registrato tra il 2021-2023, pari al +14,2 per cento, la famiglia media italiana ha speso in questi ultimi due anni 4.039 euro in più. Se, infatti, la spesa annuale delle famiglie in termini correnti nel 2021 ammontava a 21.873 euro, nel 2023 è salita a 25.913 euro (+18,5 per cento). In questo ultimo biennio l’aumento medio mensile è stato pari a 337 euro (vedi Tab. 1). I rincari più importanti hanno interessato i biglietti aerei, le bollette di luce e gas e i prodotti alimentari (zucchero, riso, olio di oliva, latte a lunga conservazione, burro, etc.). 

Una stangata che, ovviamente, ha penalizzato soprattutto le famiglie più fragili economicamente. L’aumento generalizzato dei prezzi, infatti, ha provocato una perdita di potere d’acquisto che non ricordavamo da almeno 25 anni. In altre parole, negli ultimi 24 mesi molti nuclei familiari hanno speso di più e hanno portato a casa un numero di beni e di servizi decisamente inferiore.

Una situazione che ha penalizzato anche le piccole attività commerciali. Se in questi ultimi due anni le vendite della grande distribuzione hanno tenuto1, quelle delle botteghe artigiane e dei negozi di vicinato sono cresciute di poco in termini nominali2, ma la contrazione in termini reali è stata preoccupante. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: nei centri storici, ma anche nelle periferie, il numero delle insegne rimosse e delle vetrine con le saracinesche perennemente abbassate sono in costante aumento.

Con meno negozi di prossimità diminuiscono i luoghi di socializzazione a dimensione d’uomo e tutto si ingrigisce, rendendo meno vivibili e più insicure le aree urbane che subiscono queste chiusure, penalizzando soprattutto gli anziani. Una platea sempre più numerosa della popolazione italiana che conta più di 10 milioni di over 70. Non disponendo spesso dell’auto e senza botteghe sottocasa, per molti di loro fare la spesa è diventato un grosso problema.

Tornando al caro vita, il peggio, fortunatamente, sembra essere alle nostre spalle. Nel 2024, infatti, l’inflazione dovrebbe rallentare e registrare una crescita media inferiore al 2 per cento. Un risultato,

quest’ultimo, in linea con i livelli attesi anche nel resto d’Europa che dovrebbe indurre la Banca Centrale Europea a diminuire i tassi di interesse. Tuttavia, rimangono molti dubbi e altrettante incertezze. Le previsioni sul caro vita appena citate, infatti, potrebbero rivelarsi sottostimate. Nel caso le situazioni di crisi in Medioriente e in Ucraina dovessero precipitare ulteriormente, l’aumento dell’inflazione potrebbe attestarsi ben al di sopra del 2 per cento previsto.

Analizzando nel dettaglio le singole voci di spesa, gli aumenti più importanti avvenuti tra il 2021 e il 2023 hanno interessato i biglietti aerei dei voli internazionali (+106,1 per cento), le bollette dell’energia elettrica (+93,1 per cento), i biglietti dei voli aerei nazionali (+65,4 per cento), le bollette del gas (+62,5 per cento), lo zucchero (+61,7 per cento), il riso (+48,2 per cento), l’olio di oliva (45,5 per cento), il latte conservato (+37,4 per cento) e il burro (+37 per cento) (vedi Tab. 2). Per contro, i prodotti che hanno subito una riduzione di prezzo sono stati gli apparecchi per ricezione immagini e suoni (televisioni) (-28,6 per cento), gli apparecchi per la telefonia mobile (cellulari) (-12 per cento), apparecchi per il suono (CD/DV player, stereo, amplificatori, radio, etc.) (-11,4 per cento), test di gravidanza e contracettivi (-10,3 per cento) e libri di narrativa (-6,3 per cento).

Classifica 50 sottoclassi di prodotto aumentate di più nel 2022-2023

  • Voli internazionali: +106,1%
  • Energia elettrica: +93,1%
  • Voli nazionali: +65,4%
  • Gas naturale e gas di città: +62,5%
  • Zucchero: +61,7%
  • Riso: +48,2%
  • Olio di oliva: +45,5%
  • Altri oli alimentari:+42,9%
  • Latte conservato: +37,4%
  • Burro: +37,0%
  • Margarina e altri grassi vegetali: +35,9
  • Patate: +33,0%
  • Gelati: +31,7%
  • Autocaravan, caravan e rimorchi: +29,9%
  • Macchine fotografiche e videocamere: +29,9%
  • Pasta e couscous: +28,9%
  • Alberghi, motel, pensioni e simili: +27,6%
  • Farina e altri cereali: +27,3%
  • Gasolio per riscaldamento: +27,1%
  • Macchine da caffè, bollitori per te e apparecchi simili: +26,8%
  • Uova: +26,4%
  • Vegetali freschi o refrigerati diversi da patate e altri tuberi: +26,3%
  • Succhi di frutta e verdura: +25,9%
  • Vegetali surgelati diversi da patate e altri tuberi: +25,2%
  • Patatine fritte: +25,1%
  • Altri combustibili solidi: +25,1%
  • Latte fresco parzialmente scremato: +24,6%
  • Yogurt: +24,0%
  • Altri prodotti lattiero-caseari: +22,9%
  • Pane: +22,2%
  • Bibite analcoliche: +21,9%
  • Pollame: +21,5%
  • Latte fresco intero: +20,8%
  • Acque minerali: +20,8%
  • Imbarcazioni, motori/equipaggiamento per imbarcazioni: +20,7%
  • Birre a basso contenuto di alcol e non alcoliche: +20,6%
  • Salse e condimenti: +20,4%
  • Formaggi e latticini: +20,2%
  • Piatti pronti: +20,0%
  • Pacchetti vacanza - nazionali: +19,9%
  • Automobili usate: +19,8%
  • Gasolio per mezzi di trasporto: +19,7%
  • Alimenti per bambini: +19,5%
  • Pesce surgelato: +19,4%
  • Vegetali secchi, altri vegetali trasformati o conservati: +19,2%
  • Prodotti per animali domestici: +18,8%
  • Altri carburanti per mezzi di trasporto privati: +18,4%
  • Frigoriferi, freezer e frigo freezer: +17,8%
  • Apparecchi per la telefonia fissa: +17,4%
  • Articoli di cartoleria: +17,1%

Inflazione (indice generale NIC): +14,2%