Sanità, il maxi investimento da 1,2mld del PNRR slitta al 2026: macchinari per TAC, ecografie e risonanze magnetiche restano vecchi per altri due anni

Resta il rischio "diagnosi meno accurate e precise, più esposizioni alle radiazioni e minore velocità di esecuzione di esami oltre a referti non informatizzati"

Nuova complicazione per la già malmessa sanità italiana a causa dello slittamento di due anni del piano di ammodernamento tecnologico degli ospedali. Il piano, parte integrante del PNRR, prevedeva un investimento da 1,2 miliardi di euro, mirato a sostituire oltre 3.100 grandi apparecchiature sanitarie datate come Tac, risonanze magnetiche e molti altri dispositivi diagnostici.

La revisione del PNRR richiesta dall'Italia ha comportato il rinvio, allungando il termine dal 2024 al 2026. Questo slittamento solleva preoccupazioni in merito all'impatto della qualità delle diagnosi e sui tempi di esecuzione degli esami. Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari o ecografici digitali di ultima generazione dovranno aspettare.

Nel frattempo si sollevano preoccupazioni per la qualità delle diagnosi, i tempi di esecuzione e l’esposizione alle radiazioni che comportano alcuni esami che vengono fatti con vecchi macchinari.

Oltre il danno la beffa, infatti nonostante la disponibilità dei macchinari da sostituire, con 2.800 già assegnati tramite la piattaforma Consip, il rinvio sembra essere dovuto alle difficoltà di alcune Regioni nell'affrontare il cambio tecnologico. Problemi di smaltimento delle vecchie apparecchiature e lavori di adeguamento infrastrutturale sarebbero le principali cause dello slittamento, con le Regioni che chiedono più tempo per completare gli adempimenti. L'investimento, se attuato, avrebbe permesso di dotare gli ospedali di nuove tecnologie diagnostiche all'avanguardia, migliorando notevolmente l'efficienza e la precisione degli esami. Questo rinvio sposterà l’aggiornamento a giugno 2026 con conseguenze sui pazienti e su tutto il sistema sanitario nazionale.