Mes bocciato dal governo, finalmente un'ottima notizia. Renderebbe più solide le banche e più poveri i cittadini

In questo caso, per una volta, il governo di Giorgia Meloni grazie anche indubbiamente al supporto di economisti seri come Borghi e Bagnai è riuscito a resistere e a tenere il punto

Talvolta vi è anche qualche buona notizia da segnalare e da discutere. In questo caso, la buona notizia che volentieri trasmettiamo e commentiamo riguarda il fatto che l'Italia è riuscita a respingere il Mes, il perverso meccanismo europeo di stabilità ratificando e impiegando il quale l'Italia si sarebbe ulteriormente indebitata e, oltre a ciò, avrebbe perduto la propria sovranità politica, lasciando che a decidere le riforme per il paese fosse la stessa BCE. In questo caso, per una volta, il governo di Giorgia Meloni grazie anche indubbiamente al supporto di economisti seri come Borghi e Bagnai è riuscito a resistere e a tenere il punto. Lo diciamo volentieri, dopo che abbiamo infinite volte criticato duramente il governo di Giorgia Meloni che continuiamo nel suo complesso a ritenere un governo inadeguato perché allineato ai mercati e all'imperialismo statunitense. Le sinistre fucsia neoliberali per parte loro si sono stracciate le vesti, accusando duramente il governo di non aver firmato il Mes. Su "La Repubblica", rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolitico, troviamo un articolo rivelatore, nel quale si ammette candidamente che il fatto che l'Italia non abbia firmato il Mes può generare scompiglio nell'eurozona e soprattutto può rendere "più vulnerabili le banche europee", secondo la spudorata espressione impiegata dal giornale aziendale. Insomma, il Mes andava firmato secondo la sinistra neoliberale per rendere più solide le banche anche a costo di impoverire ulteriormente i cittadini.

Di Diego Fusaro.