Riforma pensioni 2024, stop ad Ape sociale e Opzione donna, arriva Quota 104: requisiti e come funziona

Sembrano delinearsi i dettagli della prossima riforma delle pensioni per il 2024, sebbene manchino al momento conferme ufficiali. Opzione Donna e Ape sociale potrebbero essere accorpati, mentre Quota 104 dovrebbe prendere il posto di Quota 103

Nuovo intervento del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che annuncia uno stato di "maggiore restrittività" per i futuri accessi alle pensioni anticipate. "Non ci sarà più né l'Ape sociale, né quota 103 nelle forme previste l'anno scorso" sono state le parole pronunciate dal vertice del dicastero dell'economia e delle finanze trattando il tema della prossima manovra, mentre per quanto riguarda Opzione Donna, "confluirà nella flessibilità in uscita". Attorno alla questione "Quota 103", poi, il Ministro ha aggiunto: "Abbiamo innalzato l'età in uscita ma non è quota 104 piena perché ci sono incentivi a rimanere a lavoro". Ad anticipare le parole di Giorgetti era stato il premier Meloni che, in conferenza stampa, aveva affermato: "Ape sociale e Opzione donna saranno sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i disabili e con 35 anni, come prevedeva Opzione donna, per le donne".

Quota 104 andrebbe a superare Quota 103: non dovrebbe modificarsi il numero di anni di contributi

Mentre sembra presentarsi via via in maniera sempre più definita il quadro della riforma previdenziale teoricamente attiva a partire da gennaio 2024, non mancano comunque ancora alcuni dubbi in seno all'opinione pubblica su quelli che saranno i specifici dettagli della stessa. 

Innanzitutto, Quota 104. Secondo l'esecutivo dovrebbe prendere il posto di quota 103. Nonostante manchino al momento conferme ufficiali, l'ipotesi principale è che prevederebbe la possibilità di chiedere il congedo anticipato a partire dai 63 anni (contro gli attuali 62), con almeno 41 anni di contributi versati. L'ipotesi segue le parole del Ministro, per il quale saranno alzati "i requisiti di età anagrafica fermo restando i 41 anni di contributi per accedere alla pensione".

Giorgetti avrebbe quindi aggiunto: "C'è la modifica del requisito e non delle finestre. Non è Quota 104 piena, ma c'è un meccanismo di incentivi a permanere al lavoro e una penalizzazione per quelli che decidono di andare in pensione prima".

Opzione Donna ed Ape sociale sarebbero accorpati in un'unica misura 

Importante novità, poi, quella che il governo sembra intenzionato ad applicare ad Opzione donna ed Ape sociale. Le due misure, infatti, potrebbero essere accorpate. 

Per quanto riguarda Opzione donna, la legge di bilancio dello scorso anno aveva confermato il requisito di 35 anni di contributi, alzando l'età pensionabile ai 60 anni (ridotta comunque di un anno per figlio, con un massimo di due). All'attuale stato delle cose, solo tre categorie di lavoratrici hanno diritto al pensionamento anticipato: caregiver, licenziate o dipendenti da aziende che versano in stato di crisi, invalide almeno al 74%. 

Ad oggi, poi, l'Ape sociale permette un pre pensionamento solo ai lavoratori considerati appartenenti a categorie "deboli": disabili (dal 74% di invalidità in su), disoccupati, caregiver ed addetti a mansioni particolarmente gravose. Necessario, comunque, il compimento del 63esimo anno d'età ed un versamento di contributi che, a seconda della categoria, volge dai 30 ad i 36 anni.