Manovra, deficit schizza al 4,3%, 14 miliardi oltre la soglia Ue del 3%: spread sfiora i 200
Pur riconoscendo che non si rispetta il limite del 3% di deficit, Giorgetti ha argomentato che la situazione complessiva non giustifica politiche procicliche che potrebbero alimentare la recessione
Il Ministro per l'Economia, Giancarlo Giorgetti, si trova ad affrontare una sfida significativa mentre presenta le stime del deficit e del debito pubblico nell'ambito della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef). La narrativa di una manovra responsabile sembra vacillare, e Giorgetti è consapevole che solo un consenso politico sull'andamento rallentato dell'economia potrebbe rendere digeribili a Bruxelles i numeri sottolineati nel Def, approvato ieri sera (27 settembre) dal Consiglio dei Ministri.
Manovra, deficit schizza al 4,3%, 14 miliardi oltre la soglia Ue del 3%: spread sfiora i 200
In particolare, l'indebitamento previsto per il 2024, che si attesta al 4,3% rispetto al 3,6% precedente, mette a disposizione un margine di 0,7 punti percentuali, corrispondenti a circa 14 miliardi di euro di deficit, per la manovra economica.
Durante una conferenza stampa, il Ministro Giorgetti ha dichiarato che "per l'anno prossimo abbiamo posto l'asticella del deficit al 4,3%," e ciò dovrebbe "consentirci di confermare interventi essenziali a favore dei redditi medio-bassi, in particolare il taglio del cuneo fiscale e misure premiali per la natalità, oltre a stanziamenti significativi per il rinnovo del contratto del pubblico impiego". Il Ministro ha sottolineato di ritenere che le decisioni prese siano appropriate e rispettose delle regole europee. Pur riconoscendo che non si rispetta il limite del 3% di deficit, Giorgetti ha argomentato che la situazione complessiva non giustifica politiche procicliche che potrebbero alimentare la recessione, spostando quindi l'asticella verso un livello di ragionevolezza.
Inoltre, Giorgetti ha espresso fiducia che la Commissione Europea comprenderà la situazione. Ha sottolineato che all'interno della Commissione vi sono individui con esperienza politica che tengono conto delle sfide affrontate dai ministri delle finanze europei, che gestiscono un contesto caratterizzato dal rallentamento economico e talvolta dalla recessione. Tuttavia, ha escluso l'idea di uno scambio tra il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) e gli scostamenti di bilancio, specificando che non ha mai considerato né sentito parlare di tale opzione, in quanto il Mes opera su una linea separata con obiettivi diversi.