Mes, la ratifica in cambio dell'ok a extradeficit di 12 mld, l'accordo Italia - Ue sul tavolo di Meloni

Attesa la ratifica del Mes da parte del governo in cambio dell'approvazione Ue all'extradeficit di 12 miliardi per sostenere oltre la metà della prossima finanziaria

Attesa per le 18:30 di oggi, mercoledì 27 settembre, la riunione del Consiglio dei Ministri che presumibilmente approverà la strategia del governo Meloni in tema finanziaria. Una finanziaria che, ritengono diversi osservatori, sarà relativamente striminzita, circa 20 miliardi di euro, ma che tuttavia potrebbe dover fare affidamento su circa 12 miliardi di extradeficit. 

Attesa ratifica del Mes da parte dell'esecutivo in cambio del via libera Ue ad un extradeficit di 12 miliardi per la nuova finanziaria

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti intenderebbero, secondo indiscrezioni che dovrebbero essere confermate nella riunione del pomeriggio, offrire in dote ad un'Europa poco incline a permettere un ulteriore indebitamento italiano la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), a lungo discussa in seno all'esecutivo. 

Punto di partenza e base contestuale dell'azione del governo, le cifre del rapporto deficit/Pil: un deficit programmatico al 4,3% ed uno tendenziale oscillante tra il 3,7% ed il 3,9%, sufficiente ad aprire la strada ad un deficit di 0,4 e 0,5 punti percentuali. Oscillazioni di decimali, certamente, ma traducibili in un (piccolo) potenziale tesoretto le cui stime calcolano 9 e 12 miliardi come estremi di riferimento. Risorse che, è facile immaginare, andrebbero in primis a sostenere il taglio del cuneo fiscale. La riserva prevista ad aprile dal Documento di Economia e Finanza ammontava a circa 4,5 miliardi: all'epoca la differenza tra deficit programmatico e tendenziale corrispondeva allo 0,2% (3,7% il primo, 3,5% il secondo).

Altri elementi di interesse contenuti nel Nadef, saranno i numeri relativi al Pil, in decrescita rispetto alle aspettative dal 1,5% preventivato al più probabile 1,2/1,3%. Nonostante il calo sulle attese, il dato del Pil permetterebbe di portare a Bruxelles una buona notizia (in particolare se inserita in un quadro macroeconomico globale decisamente negativo), ma apparentemente non sarebbe sufficiente per convincere l'Ue ad approvare l'extradeficit richiesto. Sarebbe quindi in quest'ottica che Meloni, ed un più soddisfatto Giorgetti, si troverebbero pronti a procedere con la ratifica del Mes. Si attende un negoziato, chiaramente, che le prime indiscrezioni segnalano Roma affronterà puntando "al rialzo". Punto focale del piano italiano, l'inserimento nello stesso piatto di due portate: Mes e riforma del Patto di Stabilità.

Un tentativo, tuttavia, che potrebbe facilmente incontrare l'opposizione degli Stati membri, oltre che quello della Commissione.