Il mercato immobiliare frena, calo del 16% con 35mila immobili venduti in meno rispetto al 1° semestre '22
Gli effetti degli aumenti dei tassi d'interesse sul mercato immobiliare sono evidenti; a soffrire maggiormente Bologna (-22,8%), Roma (-21,5) e Milano (-17,1%)
A 14 mesi dal primo rialzo dei tassi d'interesse della Banca Centrale Europea non si nascondono gli effetti sul mercato immobiliare, che si trova in una fase di sensibile rallentamento registrando un calo del 16%. L'Osservatorio sul Mercato Immobiliare (Omi) dell'Agenzia delle Entrate, analizzata da Abitare co. e Tecnocasa, evidenziano infatti 181.110 compravendite di immobili, ossia 35 mila in meno rispetto al secondo trimestre del 2022.
A soffrire maggiormente sono i comuni capoluogo (-17,2%) e in particolare quelli del centro Italia (-21,4%), mentre le metropoli segnano una riduzione del 16,4%, dato allineato a quello nazionale. I cali più sostanziosi sono registrati da Bologna (-22,8%), Roma (-21,5) e Milano (-17,1%), mentre la situazione è migliore a Napoli (-5,30%) e Palermo (-4,90%).
"L'aumento dei tassi di interesse e l'incertezza generale creano prudenza nei potenziali acquirenti, soprattutto chi deve ricorrere a un mutuo", ha commentato l'Ufficio Studi del gruppo Tecnocasa. A contribuire alla riduzione delle compravendite è anche un'offerta ancora esigua insieme al trade off tra le richieste dei proprietari e le disponibilità dei potenziali acquirenti che portano a una maggiore trattativa sui prezzi, che a loro volta sta rallentando.
Dopo l'ulteriore rincaro dei tassi che la Bce ha annunciato nella giornata di ieri inoltre, il mercato potrebbe contrarsi ancora di più; secondo i calcoli della Fbi i nuovi mutui a tasso variabile nei prossimi mesi potrebbero arrivare in media al 7% dallo 0,6% di fine 2021.