Fedriga dice no all’Ucraina. Il Governatore blocca un grande progetto che gli ucraini di Metinvest - quelli dell’acciaieria Azovstal simbolo della resistenza - volevano costruire in Friuli. RETROSCENA
Chissà che ne pensano all’ambasciata americana...
Un “niet” senza appello quello di Fedriga all’investimento che gli ucraini di Metinvest - quelli dell’acciaieria Azovstal, simbolo della resistenza ucraina - volevano costruire in Friuli. Tre miliardi di investimenti e il peso geopolitico che l’operazione porta con sé sono stati liquidati con poche righe in una recente intervista: "siamo al lavoro per individuare altri possibili investitori interessati a quell’area”.
Con poche parole uno dei leader del “partito del sì”, del Ponte, delle grandi opere, dell’Italia che corre, chiude la porta a uno dei più grandi investimenti internazionali prima ancora di aver visto il progetto. “Spasibo”, grazie, ma non nella mia regione.
“Ci sono le europee alle porte” si dirà e non si può rischiare di perdere voti ma chissà se le motivazioni basteranno. Chissà se saranno sufficienti agli Stati Uniti, da tempo freddi verso la Lega per i rapporti con la Russia che hanno caratterizzato la storia recente del partito.
Soprattutto, chissà cosa ne pensa la premier Giorgia Meloni, che fa di tutto per affermare la sua patente di atlantismo e che si era personalmente spesa con il primo ministro Zelensky per garantire sostegno ai progetti di cooperazione economica fra i due paesi. Chissà, infine, come si muoverà il suo fidato consigliere Giovanbattista Fazzolari, che cura con attenzione minuziosa i dossier ucraini.