Tassazione extraprofitti banche, un prelievo che crea un serio danno reputazionale
Dopo 15 anni di tassi assurdamente bassi si era finalmente creata l'opportunità di liberare un po' le banche da questa dipendenza malsana dallo Stato, dai regolatori e cosa fa il governo?
"La crisi reputazionale è molto più profonda di quanto sembri, per chi capisce la dinamica del settore bancario mondiale". Roger Abravanel, saggista e director emeritus di McKinsey, ha spiegato agli ascoltatori di Class Cnbc e ai lettori di MF Milano Finanza le conseguenza a medio e lungo termine della decisione del governo sui cosiddetti extraprofitti delle banche.
Domanda. C'è una danno reputazionale per l'Italia dalla decisione riguardante i cosiddetti extrprofitti delle banche?
Risposta. È difficile negarlo, lo dicono tutti, basta parlare con gli investitori internazionali. Ma io credo che sia molto più profondo per chi capisce la dinamica del settore bancario. Facciamo un piccolo passo indietro. Dopo la crisi del 2009, la crisi delle banche, il sistema bancario mondiale è stato iper-regolato dappertutto, ma molto di più in Europa. Cosa vuole dire iper-regolato? Vuol dire che si è richiesto molto più capitale per fare banca. E quindi cosa è successo? Che il ritorno sul capitale, che è quello che determina il valore per gli azionisti, si è molto ridotto: fondamentalmente quello bancario è diventato un settore che non interessava più di tanto agli investitori, in quanto poco redditizio per molti anni in un regime di tassi assurdamente bassi. Tutto ciò ha creato due problemi: gli investitori non hanno messo molti soldi in più e si è ridotta la concorrenza perchè, quando lo Stato rende un sistema economico molto dipendente dalla regolazione, si creano forme di oligopolio. Dopo 15 anni di tassi assurdamente bassi si era finalmente creata l'opportunità di liberare un po' le banche da questa dipendenza malsana dallo Stato, dai regolatori e cosa fa il governo?
D. Interviene a gamba tesa...
R. Il governo del paese più indebitato del mondo, che avrebbe bisogno di un sistema bancario sano, robusto, innovativo per stimolare l'economia, decide di mettere una tassa balneare da bar, da ombrello. Dicendo fondamentalmente che sono i profitti ingiusti di sei mesi, senza guardare la creazione o non creazione di valore di tutti gli anni precedenti. Aggiungiamo poi tutte le implicazioni a cui non so se hanno pensato...
D. Del tipo?
R. Beh, per esempio lo Stato è il proprietario del Monte Paschi che dovrà privatizzare, vendere: così hanno distrutto parte del valore del Monte Paschi. E poi, che cosa succederà alle banche piccole? Perché non dimentichiamo che quelle più grandi sono riuscite a dipendere meno dal margine di interesse dalle attività commercialisti crediti. Sono andati su altri settori con commissioni, asset management, assicurazioni. Ma le banche piccole commerciali ormai sono proprio limitate. Sono dovute uscire da molti di questi business, anche il consumer financing, quindi cosa faranno? Dovranno essere essere salvate? Ci sarà di nuovo una statalizzazione oppure saranno vendute a prezzi di saldo alle grandi banche, peggiorando ancora la competizione? Insomma, nessuno ha pensato a quello che succederà alla dinamica del settore, forse perché nessuno lo capisce veramente.
D. Il decreto del governo ha interessato anche altri settori, come quello del trasporto aereo provocando la reazione dell'ad di Ryanair, che ha minacciato di abbandonare l'Italia. E Ryanari è il primo vettore per numero di passeggeri trasportati in Italia.
R. Non conosco i dettagli di questo caso, ma è ovvio che sono tutte azioni politiche: il tirare qualche bastonata a settori in questo momento poco simpatici agli elettori viene ritenuto positivo. Però anche questo falsa di nuovo il mercato. Perché? Perché i prezzii dei voli e degli alberghi salgono perché la domanda è esplosa dopo la pandemia: le persone hanno risparmi e vogliono viaggiare. L'offerta in passato era limitata perché a causa della pandemia non c'era la capacità si personale di terra e viaggiante. Insomma, quello che sis ta verificando è un iper-interventismo guidato dalla politica che rischia di falsare la competizione. In un momento in cui l'economia italiana è tutt'altro che risanata né da questo né dal governo precedente. La nostra economia è ferma da 40 anni perché non si è creata l'economia di mercato, non si sono create le grandi aziende, non si sono creati i talenti per la ricerca, l'innovazione. Sono queste le cose che contano oggi. Quella piccola ripresa che c'è stata, è stata drogata un po' dal Pnrr, come era stata drogata negli anni precedenti dalla spesa pubblica e poi dal fatto che il Pil italiano era sceso molto di più degli altri durante la pandemia. Le visioni di chi guida politicamente l'economia non sembrano capire né la dinamica né i veri problemi del Paese.
L'intervista a Roger Abravanel.