Confindustria, Italia: crescita economica Q2 2023 più moderata, inflazione alta, prestiti giù, tassi in aumento

Nel Q2 2023 l'economia italiana continuerà a crescere ma a ritmi più moderati. Bene il settore dei servizi, meno solida la situazione per industria e costruzioni. Con inflazione persistente, prestiti in calo e tassi in aumento. Le stime Confindustria in accordo con l'ultima analisi mensile

Grazie al settore dei servizi, nel secondo trimestre del 2023 la crescita economica dell'Italia proseguirà ma ad un ritmo più moderato. Mentre a livello settoriale, rispetto a quello dei servizi, la situazione è meno solida sia per l'industria, sia per il comparto delle costruzioni.

Analisi congiunturale di Confindustria, l'inflazione resta persistente ed i prestiti sono in calo

Questo è quanto, tra l'altro, ha messo in evidenza la Confindustria nell'ultima analisi congiunturale mensile che, inoltre, fa il punto pure sull'aumento dei prezzi e sull'accesso al credito. Precisamente, la Confindustria rileva da un lato un'inflazione che si conferma persistente, e dall'altro una diminuzione dei prestiti a causa del fatto che i tassi di interesse sono in crescita.

Dal calo del prezzo del gas una spinta propulsiva frenata dall'aumento dei prezzi e dei tassi

L'analisi congiunturale del centro studi di Confindustria mette in evidenza, inoltre, come il netto calo del prezzo del gas sia sulla carta tale da dare una spinta positiva ai consumi ed agli investimenti. Pur tuttavia, sui consumi c'è la zavorra che è rappresentata dall'inflazione alta e persistente, e dall'altro gli investimenti sono frenati, come sopra accennato, dall'elevato costo per l'accesso al credito.

Il punto di Confindustria sui prezzi sui prezzi al consumo e su quelli delle materie prime

Per quel che riguarda inoltre le prospettive sui prezzi in Italia, ad aprile del 2023 i prezzi al consumo dei beni alimentari, con un +11,8%, restano in tensione. Mentre l'inflazione generale, salita ad aprile da +7,6% a +8,2%, ha interrotto il trend di riduzione che comunque dovrebbe proseguire proprio in ragione del ridimensionamento dei prezzi del gas. Infine, segnala altresì Confindustria, per le materie prime non si registrano ulteriori rialzi dei prezzi. Ma nel mese di aprile del 2023, rispetto allo stesso mese del 2019, l'aumento resta rilevante con un +49%.