Fmi: Pil Italia 2023 e 2024 a +1,1%, raccomanda attuazione PNRR piena e tempestiva, riduzione debito credibile

Il Fondo Monetario Internazionale, nell'Article IV per l'Italia, ha fatto una sorta di radiografia sul nostro Paese. Dalla crescita del PIL all'attuazione del PNRR, passando per le entrate fiscali e per il debito pubblico. Le stime e le previsioni da Washington

Nell'Article IV per l'Italia il Fondo Monetario Internazionale ha fornito le stime e le previsioni non solo sulla crescita economica del nostro Paese per l'anno corrente e per il prossimo, ma si è pure soffermato, tra l'altro, anche sul debito pubblico e sull'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Proprio mentre il pagamento della terza rata del PNRR italiano è al momento in stand-by. Sebbene il commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni abbia fornito al riguardo delle rassicurazioni. Precisamente, affermando che la terza rata dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriverà.

L'Fmi stima una crescita moderata del Pil italiano quest'anno e nel 2024 con un +1.1%

Nel dettaglio, l'Fmi stima una crescita moderata del Pil italiano quest'anno e nel 2024. Precisamente, un'espansione pari a +1,1% per quest'anno e per il prossimo. Dopodiché, a partire dal 2025, il Prodotto Interno Lordo italiano dovrebbe registrare un aumento, anche se temporaneo, grazie proprio, come sopra accennato, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Fondo Monetario Internazionale, dal 2025 in Italia il picco di spesa con le risorse del PNRR

In quanto l'organizzazione internazionale con sede a Washington prevede che proprio dal 2025 in Italia si raggiungerà il picco di spesa facendo leva sulle risorse del PNRR. La cui attuazione, sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, dovrà essere piena ed anche tempestiva.

Da Washington avvertono, il piano di riduzione del debito deve essere credibile

In più, nell'Article IV per l'Italia l'Fmi non si è di certo dimenticato di fare il punto della situazione sul debito pubblico del nostro Paese. Consigliando al riguardo di mettere a punto per il debito pubblico un piano di riduzione che sia credibile. Ma anche, in ottica prudenziale, di risparmiare le maggiori entrate fiscali che, in maniera inattesa, sono state generate dall'aumento dell'inflazione.