Usa, Fed aumenta tassi di interesse dello 0,25%. Powell: "Siamo pronti a fare di più"

La Fed ha aumentato il tasso di interesse dello 0,25% portandolo al 5-5,25 per cento

La Fed ha aumentato il tasso di interesse dello 0,25% portandolo al 5-5,25 per cento. 

La Fed aumenta tassi di interesse dello 0,25%

Cambia persino il lessico degli organi della Fed che viene usato nel comunicato ufficiale pubblicato al termine della riunione la banca centrale Usa e nel quale non compare più la frase: "Il comitato (di politica monetaria, Fomc, ndr) anticipa che addizionali rialzi possono essere appropriati", ma si afferma semplicemente che "nel valutare in che misura possano essere appropriati ulteriori rialzi" si terrà conto della stretta finora realizzata. 

Il tasso di interesse, attestandosi fra il 5 e il 5,25%, tocca picchi che si ritrovano solamente tornando indietro fino al 2007, prima della crisi finanziaria. Il costo del credito Usa è arrivato oggi ai livelli previsti dai governatori per la fine dell'anno.

Il presidente Jerome Powell è intervenuto in conferenza stampa: "siamo pronti a fare di più se saranno necessari maggiori restrizioni", aggiungendo che "valuteremo" la questione della pausa "a giugno", di cui a maggio si è discusso relativamente poco.

Oggi la Bce potrebbe seguire la Federal Reserve System se la mediazione tra falchi e colombe andrà a buon fine, scartando l'ipotesi di un rialzo maggiore. Secondo gli analisti di mercato la Bce non sembrerebbe orientata verso una pausa. Attualmente infatti la possibilità che convince di più è quella che porta ad un nuovo rialzo da 0,25%.

Il dubbio è solo sulle indicazioni per le riunioni future, ma molto probabilmente la presidente Christine Lagarde sceglierà ancora di non dare nessuno spunto, ribadendo che si deciderà di volta in volta sulla base dei dati più recenti.

I dati più recenti segnalano che l'inflazione 'core' è ancora persistente, e un tasso nominale in risalita temporanea, a causa dei rialzi dei prezzi energetici. Inoltre, lo stress bancario di metà marzo non ha fatto troppi danni agli asset europei, e il Pil dell'Eurozona si mantiene in crescita, seppur debole (+0,1%).