Superbonus 110, come cambia coi nuovi emendamenti. Giorgetti: "Speriamo di dare risposte risolutive"

Sui crediti incagliati Giorgetti fa sapere che banche e Poste "ricominceranno ad acquistarli"

Oggi, lunedì 27 marzo 2023, è l'ultimo giorno per presentare gli emendamenti al decreto Superbonus, poi, a partire dalle 19,  si comincerà a votare. Quello che uscirà dall'Aula sarà il testo modificato rispetto alla base di partenza, che poi verrà votato prima a Montecitorio e poi al Senato. "Speriamo di dare risposte risolutive – ha detto in mattinata il ministro Giorgetti – Io sono assolutamente favorevole al sistema delle detrazioni in cinque, dieci o anche vent'anni".

Superbonus 110, come cambia con i nuovi emendamenti

Il ministro dell'Economia ha insistito sul fatto che "non si debba passare necessariamente dal sistema della cessione, che è fallito e che ha mandato in tilt il sistema delle banche e di chi li deve acquistare". Perciò la soluzione è la detrazione, che però ha tutt'altro tipo di impatto perché vuol dire spalmare il rientro della spesa in molti anni. "Ho visto polemiche – ha dichiarato Giorgetti – ma come governo penso sia una cosa giusta per i cittadini e che non comporti problemi per la finanza pubblica. Quindi perché no? Anzi assolutamente sì".

L'ultimo problema da risolvere è quello dei crediti incagliati. "Abbiamo sensibilizzato le istituzioni e le banche. Le banche e le Poste hanno annunciato che ricominceranno, in un quadro di maggiori certezze che abbiamo dato sotto il profilo giuridico, ad acquistare questi crediti. È in corso l'elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l'arretrato".

Di questa piattaforma per i crediti bloccati, però, come ricorda Fanpage, non si sa ancora molto altro. Se non che sarebbero coinvolte alcune delle più importanti partecipate pubbliche, disponibili alla compravendita dei crediti che le banche non riescono ad assorbire. È di fatto la situazione più spinosa e urgente da risolvere, visto che stanno cominciando ad affacciarsi anche degli sciacalli pronti ad approfittare delle condizioni di difficoltà delle imprese.

Giorgetti ci ha tenuto infine a precisare che la situazione attuale non dipende dal governo Meloni: "È stata ereditata dalla grande confusione e dal Far West che si era venuto a creare nel 2020-22".