Economia, finanza

FTSE Mib vola nell'ottava (+3,11%) ma è ora di puntare su gas e bond

FTSE Mib guadagna il 3,11% nell'ultima settimana di febbraio e chiude il primo venerdì di marzo a 27.825 punti. I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze europee hanno terminato in positivo questa ottava, dopo un febbraio caratterizzato da correzioni e turbolenze. Il FTSE Mib ha risalito la china con un guadagno dell'1,56% nell'ultima giornata, mentre il FTSE All Share ha chiuso con un progresso dell'1,46%. Corsi positivi anche per il Mid Cap e per lo Star. Sul fronte valutario l'euro ha chiuso a quota 1,06 dollari, il bitcoin è sceso sotto i 22.500 dollari. Lo spread Btp-Bund si è fermato a 180 punti, mentre il rendimento del Btp decennale è pari al 4,55%. A Piazza Affari hanno brillato vari titoli tra cui Stellantis (+2,89% a 17.668 euro, con prezzo obiettivo 19 euro) e Invit, che ha guadagnato l'8,17% a 11,26 euro, dopo l'annuncio dei risultati finanziari del 2022. Bene anche Prysmian, ha guadagnato il 4,29% chiudendo a 39,95 euro. La società ha annunciato due commesse per il gestore olandese Tennet, il portafoglio ordini del gruppo sale a 8,5 miliardi di euro.

Occhi puntati su tassi Usa e PIL cinese

La settimana borsistica ha fatto registrare forti acquisti sui listini azionari europei e l'attenzione degli operatori si è appuntata su vari fatti economici che incideranno sul futuro a breve dei mercati mondiali. La Cina punta a una crescita del PIL del 5%, il dato più basso degli ultimi 30 anni. Ma si tratta comunque di un target molto importante per la situazione odierna. Tanto da spronare la Russia ad accelerare i colloqui bilaterali col presidente Xi Jinping, finalizzati a garantire a Pechino ampie forniture del suo gas. L'Europa procede a macchia di leopardo invece, con la produzione industriale che ingrana, ma non dappertutto. Mentre i prezzi al consumo invece schizzano sempre più in alto, con in testa i prodotti alimentari.

Martedì prossimo il presidente della Fed Jerome Powell testimonierà di fronte al Congresso Usa sulla salute dell'economia statunitense, mentre ì 'cugini' inglesi tornano a galla con previsioni di crescita dello 0,1% per il Regno Unito, dopo il disastroso dato di -0,5% a dicembre 2022.  E schizzano alle stelle le aspettative degli operatori di Wall Street, dopo l'uscita dei primi i dati sulla disoccupazione Usa, che risulta stabile e ai livelli minimi del 1969. Dovrebbero essere 206 mila i  nuovi posti di lavoro creati nell'ultimo periodo. Dunque è presumibile che I tassi Usa rimarranno ancora a lungo alti. Alcuni esponenti Fed hanno parlato di rialzo 0,50 per il prossimo 22 marzo. Ma una parte del mercato crede che il ritocco sarà invece dello 0,25. Mentre invece per la riunione successiva, quella del 3 maggio, si attende nuovamente un rialzo dello 0,25%. Chi pensava a una Fed molto più colomba ha corso troppo. Si dovrebbe arrivare all’estate a colpi di rialzi dei tassi da 0,25. Si accendono i riflettori sulla Bank of Japan, che col nuovo presidente potrebbe voler controllare la troppa volatilità nei confronti del dollaro. 

Europa cresce ma a macchia di leopardo

Intanto nel Vecchio Continente questa settimana ha fatto notizia la salita dei mercati europei, spinti dai numeri dell’automotive, dai settori classici della old economy, dal rialzo dei titoli energetici e finanziari. In questa settimana mossa solo dall’inflazione area euro, Pil francese e italiano risultano positivi, in Germania si vede una lenta ripresa, la disoccupazione è a livelli minimi. L’inflazione rimane alta, siamo ancora all’8, 7%, un dato peggiore delle attese. Si accendono i riflettori sull'indice tedesco Dax che ha ritestato i minimi del mese precedente. Per l’area euro c’è stato un colpo di coda, le aspettative sono di un calo dell’inflazione nel prossimo futuro. Le aziende hanno fatto scorte, qualcuno prevede a breve una fase di rallentamento, l'energia è scesa mentre i titoli alimentari sono saliti. 

Materie prime in pole position: gas, caffè e cacao

Passando agli investimenti del momento, vanno forte i fondi monetari, i bond governativi e corporate high yeld, gli etf su indici e le materie prime, ma non tutte. Il prezzo del gas negli ultimi dieci giorni ha fatto supporto sui minimi del 2020 e ora sta rimbalzando. Ma ci sono caffè e cacao per le prime scommesse di primavera, suggerisce l'analista indipendente Massimo d'Ambrosio. Il caffè che quota 2.180 dollari a contratto (da 17 tonnellate), ha rotto una resistenza a 2.182,54 dunque si potrebbe puntare su un possibile rafforzamento del movimento e verso area 2.254,82 e 2.307,32. Il Cacao è in fase laterale, quota 2.790 dollari, potrebbe sfondare il livello 2.823 e poi volare verso 2.858,30.

Per i fan dei bond societari è ora di diversificare altrove. I margini operativi delle imprese americane sono scesi al 10,1. Vediamo quanto potranno scendere ancora, sotto l’8,5% si accendono i campanelli d’allarme.  Le imprese sono a occupazione piena e possono giocare la carta dei licenziamenti, se servisse. Ci potrebbe essere a breve un rialzo della disoccupazione per ridare linfa alle imprese che avevano valutazioni un po’ depresse. Dunque attualmente nel portafoglio obbligazionario servono anche bond finanziari ed energetici.

Scatta l'accumulo sui bond governativi

Visto che gli indici mondiali sono tornati su livelli minimi, per molti investitori è partita la fase di accumulo sui bond governativi con un orizzonte 1-3 anni. Ma attenzione: l'Eurostoxx potrebbe risultare interessante per il portafoglio di lungo periodo. Bisogna monitorare la curva fino a tarda primavera, se il dollaro dovesse scendere, potrebbe crearsi una figura di testa e spalla. Il Nasdaq è meglio impostato dell’S&P. Ovviamente sarà la tecnologia a muovere l’economia. Ma ora  bisogna puntare sull’intelligenza artificiale e ci sono già Etf che se ne occupano. Alcuni titoli grow sono interessanti, forse è meglio prendere questi, piuttosto che un Etf sull'intero Nasdaq.