Fallimento Silicon Valley Bank, la Fed convoca riunione d'emergenza: la banca non verrà salvata
A seguito della chiusura della Silicon Valley Bank, controllata ora dalla Fdic, l’agenzia federale che assicura i depositi, scende in campo la banca centrale americana
Dopo la chiusura della Silicon Valley Bank, passata sotto il controllo della Fdic, l’agenzia federale che assicura i depositi, è scesa in campo la banca centrale americana. La Federal Reserve ha convocato una riunione di emergenza del Consiglio dei governatori per lunedì 13 marzo alle 11.30, ora di Washington (le 17.30 italiane).
Fallimento Silicon Valley Bank, la Federal Reserve System convoca riunione d'emergenza
Alla riunione, tenuta in presenza negli uffici del Board della banca a Washington, si potrà partecipare anche in audio e video conferenza, da qui la scelta dell’orario in tarda mattina (nella West Coast saranno le 8.30 del mattino). Intanto, anche il governo degli Stati Uniti si è pronunciato sul fallimento della banca. La segretaria al Tesoro, Janet Yellen, prima ha escluso il salvataggio della Silicon Valley Bank, poi ha affermato che il governo Usa vuole evitare il "contagio". "Voglio essere chiara: durante la crisi finanziaria, ci sono stati investitori e proprietari di grandi banche sistemiche che sono stati salvati... e le riforme che sono state messe in atto significano che non lo faremo di nuovo", ha affermato Yellen.
Secondo un comunicato pubblicato dalla Fed di domenica 12 marzo 2023, durante la riunione di emergenza il board dei governatori è chiamato a esaminare e determinare i tassi di anticipo e di sconto che le Federal Reserve Banks dovranno applicare. (Negli Stati Uniti le banche che fanno parte del sistema della Federal Reserve sono 12 e con le loro 24 filiali sono i bracci operativi della Banca centrale americana).
Che cosa significa? Il tasso di anticipo è la percentuale del valore del collaterale, cioè la garanzia che una banca è disposta a estendere come prestito. Il tasso di anticipo, ad esempio, aiuta a chi chiede un prestito di determinare che tipo di garanzia presentare per garantire l’importo del prestito desiderato, contribuendo a minimizzare l’esposizione alle perdite di chi concede il prestito quando accetta un collaterale che può fluttuare di valore. Il tasso di sconto invece si riferisce al tasso di interesse applicato alle banche commerciali e ad altre istituzioni finanziarie per i prestiti a breve termine concessi dalla Federal Reserve.
Dopo il collasso della Silicon Valley Bank, che venerdì ha fatto tremare i listini di tutto il mondo mandando a picco i titoli bancari, la Fed potrebbe aver deciso di scendere in campo per prevenire una nuova tempesta sui mercati. Alcuni osservatori si sono spinti a speculare che la banca centrale Usa, nella riunione di politica monetaria in programma il 21 e 22 marzo, potrebbe rivedere l’intenzione di una stretta più aggressiva dei tassi, con un nuovo possibile rialzo di 50 punti base, come ha anticipato il presidente della Fed, Jerome Powell, nell’ultima audizione davanti alla Commissione Economica congiunta del Congresso Usa, per domare l’inflazione che anche negli Stati Uniti resta troppo alta. A gennaio l’inflazione core, che esclude i prezzi di energia e prodotti alimentari, era al 5,6%, sopra le attese del mercato che prevedevano un livello del 5,5% e più del doppio del target Fed del 2%.
A innervosire gli investitori contribuisce il problema dei depositi non assicurati. Negli Stati Uniti, la Fdic assicura i depositi fino a 250 mila dollari. Ma non tutti i depositi sono assicurati, come ha mostrato la Silicon Valley Bank in cui il 93% dei depositi non è coperto da garanzia. Da qui la corsa agli sportelli, per cercare di ritirare depositi pari a 42 miliardi di dollari che hanno portato già la banca delle start-up e che ha già cominciato a contagiare le banche regionali della California. La riapertura da parte della Fdic della National Bank of Santa Clara, nata dalle ceneri della Svb e operativa da lunedì per facilitare i prelievi da parte degli clienti per l’importo assicurato, non risolve il problema di come salvare l’ecosistema hi-tech lasciato senza fondi per pagare gli stipendi dei lavoratori e funzionare.
Fonte: Corriere della Sera