Usa, Silicon Valley Bank a rischio default: persi 2 mld di Usd e -60% in Borsa. Mercati in subbuglio
L’istituto di credito californiano si trova a corto di capitale ed è in vendita. La notizia ha generato un fuggi fuggi dei clienti e ha scosso i mercati statunitensi ed europei
Silicon Valley Bank (Svb) è una banca californiana relativamente piccola e rivolta al settore hi-tech. Eppure sta mandando in subbuglio banche e mercati. L’istituto di credito si trova a corto di capitale in seguito a perdite da quasi 2 miliardi di dollari riportate sui suoi investimenti, soprattutto titoli di Stato statunitensi. La banca ha quindi emesso azioni per 2,2 miliardi per cercare di raccogliere denaro e rafforzare il suo capitale eroso dalle passività. Operazione fallita: la banca è in vendita. La notizia ha generato un fuggi fuggi dall’istituto, anche perché nomi pesanti della finanza come Peter Thiel hanno suggerito alle aziende hanno i loro depositi nella banca di ritirarli. Inoltre il titolo di Svb ha avviato le contrattazioni a Wall Street con un calo del 60%.
In Italia Intesa Sanpaolo e Unicredit arretrano rispettivamente del 3% e del 3,6%
Svb ha azionisti di peso alle spalle. Il primo è il gruppo finanziario Vanguard, seguito da State Street, BlackRock e Jp Morgan. In Europa, Deutsche Bank perde l’8%, Bnp Paribas il 5%, Barclays il 4,8%, Santander il 5,8%, Credit Suisse il 6,7%. Le due principali banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit, arretrano rispettivamente del 3% e del 3,6%. La Silicon Valley Bank sarebbe stata penalizzata dalla svalutazione dei bond in portafoglio causata dal violento rialzo dei tassi avviato dallo scorso marzo dalla Federal Reserve e tutt’ora in corso. Gli investitori temono a questo punto un rischio contagio sul settore finanziario. “Ci potrebbe essere un po' di tensione sul lato liquidità, e il mercato potrebbe focalizzarsi sull'esposizione ai titoli di Stato italiani e in tal senso segnaliamo che le banche più esposte su questo fronte sono Bper, Banco Bpm e Credem”, spiegano gli analisti di Intermonte.
La Svb è stata fondata nel 1983 durante una partita di poker
La Svb è stata fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medearis durante una partita di poker. E proprio una mano sbagliata sul rientro degli investimenti potrebbe portarla al fallimento. Il suo primo ufficio è stato aperto nel 1983 in North First Street a San Jose. L'ufficio di Palo Alto è stato aperto nel 1985. La sua strategia di business è raccogliere depositi da imprese finanziate tramite capitale di rischio. Si è poi ingrandita nel settore bancario e finanziario degli stessi venture capitalist e ha aggiunto servizi volti a consentire alla banca di mantenere i clienti man mano che si consolidavano dopo la loro fase di avvio. Nel 1986, Svb si fonde con National InterCity Bancorp e apre un ufficio a Santa Clara. Nel 1988, la banca porta a termine la sua Ipo per lo sbarco in Borsa raccogliendo 6 milioni di dollari. Nel 1990 la banca apre il suo primo ufficio sulla costa orientale, vicino a Boston. L'anno successivo, la banca si internazionalizza con il lancio delle società Pacific Rim e Trade Finance. Adesso il probabile default dopo la decisione a sorpresa di emettere 2,25 miliardi in azioni per rafforzare il capitale a seguito di perdite significative sul portafoglio di investimenti.