Tetto al contante, l'Europa lo fissa a 10mila euro. Ma ogni Paese potrà decidere se adottare un limite inferiore
Approvata posizione negoziale su regolamento e nuova direttiva. Il tema è stato di recente dibattuto anche in Italia, col governo Meloni che lo ha portato a 5mila
Il Consiglio Ue quest'oggi ha stabilito un limite massimo a 10mila euro per i pagamenti in contanti in tutta l'Unione Europea. L'argomento è stato toccato nella posizione negoziale sul regolamento antiriciclaggio (Aml) e la nuova direttiva (Amld6), recependo l'indicazione giunta a luglio dalla Commissione. Il tema è stato molto toccato anche in Italia di recente, divenendo vero e proprio provvedimento di bandiera del neonato governo Meloni, che lo ha innalzato a 5mila euro dopo che anche la Lega in precedenza si era espressa per la stessa soglia scelta dall'Ue. Giorgia Meloni ha di recente affermato che "rivendica" la misura.
Tetto al contante, in Europa passa a 10mila euro
La nuova soglia del tetto al contante è all'interno del nuovo regolamento antiriciclaggio dell’Ue. Zbynek Stanjura, il ministro delle finanze della Repubblica Ceca, Stato che per questo semestre detiene la presidenza Ue, ha dichiarato: "I terroristi e coloro che li finanziano non sono i benvenuti in Europa. Per riciclare il denaro sporco, gli individui e le organizzazioni criminali hanno dovuto cercare scappatoie nelle nostre regole esistenti che sono già piuttosto rigide. Ma la nostra intenzione è di colmare ulteriormente queste scappatoie e applicare regole ancora più severe in tutti gli Stati membri dell’Ue".
Per quanto riguarda il tema della criminalità e il riciclaggio di denaro, Stanjura ha poi proseguito: "Diventeranno impossibili pagamenti in contanti di importo superiore a 10 mila euro. Cercare di rimanere anonimi quando si acquistano o vendono cripto-asset diventerà molto più difficile. Nascondersi dietro più livelli di proprietà delle società non funzionerà. Diventerà persino difficile riciclare denaro sporco tramite gioiellieri o orafi".
Si prevedono poi misure di verifica della clientela per gli operatori sulle criptovalute quando effettuano transazioni oltre i 1.000 euro. Regole anche per quanti commerciano in metalli preziosi, pietre preziose e beni culturali, così come gioiellieri, gli orologiai e gli orafi.