Manovra, nuova bozza in 156 articoli: opzione donna prorogata per il 2023 e tassa sugli extraprofitti al 50%
A una settimana dall'approvazione, la legge di Bilancio arriva in Parlamento. Una nova bozza, suddivisa in 16 capitoli e 156 articoli, in cui compaiono alcune norme che nei giorni scorsi sono state oggetto di ultime precisazioni, come 'opzione donna' ed 'extraprofitti'
La manovra del governo Meloni, che si appresta ad arrivare in Parlamento, comprende un pacchetto di misure che vanno dal caro-energia alle misure fiscali, dalle infrastrutture alla giustizia, dalle pensioni alla sanità. Una nuova bozza, suddivisa in 16 capitoli e 156 articoli, arricchita ulteriormente da relazioni tecniche e illustrative, in cui compaiono alcune norme
che nei giorni scorsi sono state oggetto di ultime precisazioni, come opzione donna ed extraprofitti.
Manovra, nuova bozza del governo: opzione donna
Per quanto riguarda i pensionamenti anticipati, l’opzione donna viene prorogata al 2023, con l’obbligo di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’innalzamento dell’età d’uscita a 60 anni, che resta però legata al numero dei figli. La base d'età sarà di 60 anni, con riduzione di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due.
Nella bozza si riconosce questo beneficio a determinate condizioni: donne che assistono coniuge o parente con handicap, donne che hanno un'invalidità civile superiore o uguale al 74%, lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese con aperto un tavolo di crisi. Per queste ultime, la riduzione a 58 anni è a prescindere dai figli.
Manovra, nuova bozza del governo: tassa sugli extraprofitti
Per quanto riguarda la tassa sugli extraprofitti, diventa per il 2023 un "contributo di solidarietà" in linea con il regolamento Ue, che autorizza un intervento di emergenza contro il caro energia. La bozza prevede un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e che producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi.
Il contributo è del 50% sul reddito 2022, che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21, con il limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. Sono interessate 7mila aziende con un incasso di 2,56 miliardi. Il contributo va versato in un’unica soluzione entro il 6° mese successivo a quello di chiusura dell’esercizio antecedente a quello in corso al primo gennaio 2023. Per i soggetti che approvano il bilancio oltre il termine di 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio, invece, va versato entro il mese successivo a quello di approvazione del bilancio. Il contributo è indeducibile dalle imposte sui redditi e dall’Irap.